Du Vergier de Hauranne, Jean (1581-1643)

Fare clic per visualizzare la foto

Philippe de Champaigne (attr.): Ritratto di Jean Du Vergier de Hauranne, abate di Saint-Cyran

Se Cornelius Jansen fu l'ideatore del pensiero giansenista, certamente Jean Du Vergier de Hauranne ne fu il principale diffusore. Nato a Bayonne nel 1581 da una famiglia benestante, D. studiò ad Agen, alla scuola dei gesuiti, e poi s'iscrisse alla facoltà di teologia all'università di Lovanio, in Belgio, dove conobbe e diventò amico di Cornelius Jansen. Dopo la laurea e l'ordinazione a prete, D. si stabilì a Parigi, dove la sua profonda cultura fu apprezzata e impiegata per dirimere complesse e delicate questioni politiche, poste anche dalla stessa famiglia reale francese.

A Parigi si stabilì anche Jansen per studiare greco antico: nel 1606 i due amici si trasferirono presso la casa natale di D. a Bayonne, dove egli diventò canonico della locale cattedrale, mentre, nel frattempo, Jansen divenne insegnante nel collegio annesso alla cattedrale. Per circa 12 anni D. e Jansen studiarono approfonditamente gli scritti dei Padri della Chiesa, e in particolare di Sant'Agostino (354-430).

Nel 1617 Jansen ritornò a Lovanio per occuparsi del collegio di Santa Pulcheria, mentre D. divenne il segretario particolare del vescovo di Poitiers, dal quale, nel 1620, ricevette il titolo di abate di Saint-Cyran in commendam (la commenda consisteva nei proventi di un'abbazia dati ad un ecclesiastico assegnatario senza che questi avesse l'obbligo di  risiedervi). Nello stesso periodo, D. conobbe il giovane e sconosciuto vescovo di Lucon, ma che sarebbe poi diventato l'arcinoto cardinale Armand Jean Richelieu (1585-1642) e suo futuro avversario.

In seguito D. lasciò Poitiers per recarsi a Parigi, dove diventò un amico intimo della famiglia Arnauld e dove, assieme al ritrovato Jansen, iniziò a propagandare le loro idee. Per fare ciò, i due scrissero due importanti testi: Jansen il ben noto Augustinus, pubblicato solo nel 1640 dopo la morte dell'autore, mentre D. scrisse (sembra insieme ad un suo nipote) il Petrus Aurelius de hierarchia ecclesiastica, pubblicato nel 1633, ed accusato immediatamente di calvinismo da parte dei gesuiti.

Nel 1633 D. fu nominato confessore del convento cistercense di Port-Royal, del quale egli aveva già portato nel 1623 verso posizioni gianseniste l'ex badessa Jacqueline Arnauld, (nome da religiosa: Madre Marie Angélique). Il convento sarebbe poi diventato il baluardo del giansenismo e, durante il suo mandato, D. si occupò, come padre spirituale, dei "solitari" (studiosi o filosofi contemplativi che vivevano presso il convento).

Purtroppo lo zelo dimostrato nelle sue prediche a favore della santità dell'officio sacerdotale gli attirarono l'odio e l'invidia di molti preti, i quali se ne lamentarono con Richelieu. Il potente cardinale dapprima cercò di ammansire l'irruente confessore di Port-Royal con un'offerta di un vescovato, ma in seguito, nel 1638, con l'accusa di disturbare la quiete ecclesiastica, lo fece arrestare e rinchiudere nelle segrete del castello di Vincennes, dal quale egli poté uscire solo dopo la morte di Richelieu nel dicembre 1642.

La dura prigionia, tuttavia, aveva minato il suo fisico e D. morì per un colpo apoplettico l'11 ottobre 1643.