Di tutti i centri conquistati nella crociata anti-albigese del XIII secolo, Lavaur fu uno di quelli che soffrì di più per il terrore sparso nella regione. Il 3 Maggio 1211, la fortezza di Lavaur fu espugnata, dopo un assedio durato 37 giorni, e fu impiccato il suo comandante, ma sorte ben più atroce fu destinato ai 400 catari, che vivevano nella città e che furono tutti arsi sul rogo. Tra i convertiti alla fede catara, c'era anche la sorella del comandante impiccato, Giraude (o Guiraude) de Lavaur, molto timorata di Dio e amata da tutti i suoi concittadini, anche cattolici: fu gettata in un pozzo e lapidata a morte.
La sua morte fu assunta come simbolo delle atrocità che il mezzogiorno francese dovette sopportare durante la crociata contro i catari.