Guilhabert de Castres (vescovo cataro) (XIII secolo)

Vescovo cataro di Tolosa, ottimo polemista, tenne testa, assieme ad altri teologi catari, nel 1207 a Montrèal e nel 1208 a Lourac, ai predicatori cattolici, fra cui Domenico di Guzman (il futuro santo), nei dibattiti pubblici su temi dualistici.

Dopo la prima tremenda crociata contro gli albigesi (1209-1218) e la crociata "reale" (1226-1228) organizzata dal re di Francia, Luigi VIII (1223-1226), si giunse alla firma, nel 1229, tra Raimondo VII di Tolosa ed il re Luigi IX (1226-1270), del trattato di Meaux, che stabilì che Raimondo dovesse dimostrare con i fatti il suo impegno nell'abbattere l'eresia catara nella sua contea. Raimondo non tenne fede a quest'impegno, anzi cercò di barcamenarsi in mezzo a congiure ordite, in volta in volta, dallo stesso re di Francia oppure da gruppi di nobili, appoggiati ora dal re d'Inghilterra Enrico III (1216-1272) e ora dall'Imperatore Federico II (1220-1250).

Intuendo che, in mezzo a tutti questi intrighi politici, fosse necessario cercare un rifugio sicuro per i catari, G. si accordò nel 1232 per l'utilizzo del pog (picco) di Montségur con Ramon de Perella (o Raymond de Péreille), vassallo del conte Ramon-Roger de Foix, di cui aveva convertito la sorella Esclarmonde de Foixì che divenne famosa per una disputa teologica con San Domenico di Guzman (1170-1221), dove questi, alla fine seccato per dover disquisire di teologia con un cataro oltretutto donna, sibilò uno scortese Ritornate alle Vostre conocchie, Madame. Esclarmonde divenne un personaggio popolare nell'immaginario culturale francese del XIX-XX secolo: le sono stati dedicati un'opera lirica nel 1889 (Esclarmonde di Jules Massenet) e un film nel 1945 (La Fiancée del Ténèbres di Serge de Poligny),

Negli anni successivi, G. ed il suo "figlio maggiore" Bernard Marty organizzarono la vita dei catari in zona, con frequenti missioni di predicazione nella regione. Tuttavia, il breve momento politico favorevole ai catari finì bruscamente in seguito al massacro ad Avignonnet nel 1242 di due inquisitori (Arnaud Guilhelm de Montpellier e Étienne de Narbonne) e del loro seguito. Questo fu il pretesto per scatenare un ultimo colpo di grazia ai catari asserragliati, per l'appunto, a Montségur.

G. non potè assistere all'agonia della sua diocesi, poiché era già morto, probabilmente nel 1241: la difesa estrema di Montségur sarebbe toccata al suo successore Bernard Marty.