Mather, Cotton (1663-1723) e la caccia alle streghe a Salem

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Cotton Mather

 

Uno degli episodi più truci di intolleranza accaduti nelle colonie inglesi nel New England fu quello della caccia alle streghe a Salem, nella colonia del Massachusetts Bay, esplosa improvvisamente nell'estate 1692. Il fenomeno della caccia alle streghe era purtroppo ricorrente nella storia delle religioni: basta ricordarsi gli episodi di streghe in Irlanda del 1380.

Una parte non trascurabile in questa vicenda lo ebbe la pubblicazione nel 1689 del libro Memorable Providences (atti della Provvidenza degni di memoria), scritta dal pastore Cotton Mather, i cui sermoni, assieme a quelli del padre Increase Mather, infiammarono gli animi più del dovuto.

Increase e Cotton Mather

Increase Mather nato nel 1639, dal 1664 fu ministro di culto della North Church a Boston e, dal 1685, presidente dell'università di Harvard. Morì nel 1723.

Il figlio Cotton Mather, nato nel 1663, ebbe il nome di battesimo dal cognome del nonno materno, il famoso predicatore puritano John Cotton, mentore spirituale di Anne Hutchinson. Egli si laureò a Harvard nel 1678, fu assistente ministro di culto nella chiesa del padre, e morì, solo quattro anni dopo quest'ultimo, nel 1727.

Nel 1689 Cotton pubblicò il suo libro, che descriveva un caso di presunta stregoneria avvenuta a Boston l'anno precedente: tre bambini avevano iniziato a comportarsi in maniera strana dopo un litigio con una lavandaia irlandese di nome Mary Glover, che, secondo Cotton, aveva lanciato un sortilegio sui minori. L'intollerante Cotton era così convinto della presenza della stregoneria da dichiarare che si sarebbe subito spazientito con chiunque avesse osato negare l'esistenza dei diavoli o delle streghe.

La caccia alle streghe di Salem

Nel gennaio 1692, due bambine di Salem (nel Massachusetts), Elizabeth Parris ed Abigail Williams, iniziarono a comportarsi in modo strano, con bestemmie, attacchi epilettici, stati di trance. Dopo pochi giorni questo comportamento si estese ad altre ragazzine della cittadina. Vista l'impossibilità dei medici di diagnosticare il tipo di malattia (oggigiorno il fenomeno sarebbe stato probabilmente diagnosticato come una miscela di epilessia, senso di colpa e stato di depressione adolescenziale), il padre di Elizabeth, il pastore Samuel Parris, trovò delle similarità tra l'episodio della figlia e quello descritto nel suddetto libro di Cotton Mather e accettò la discutibile tesi di un medico locale che fosse stato un intervento soprannaturale di Satana.

Ben presto si trovò il capro espiatorio: la schiava caraibica di Parris, Tituba e altre due donne, la mendicante Sarah Good e l'anziana e litigiosa Sarah Osborne, ma, mentre queste ultime due protestarono la loro innocenza, Tituba peggiorò la sua situazione, riferendo di incontri con un uomo alto di Boston (ovviamente Satana per i giudici) e dell'esistenza di una cospirazione di streghe a Salem. Tra marzo e giugno, il caso si allargò a macchia d'olio: centinaia di persone furono accusate di stregoneria e decine languirono in prigione per mesi senza processo.

Il governatore Phips decise di istituire un tribunale per decidere sul caso, ma Cotton Mather riuscì ad influenzare il parere di tre giudici sui cinque preposti ad organizzare i processi, esortandoli a considerare valide le prove soprannaturali e di dare massimo rilievo alle confessioni delle streghe.

La prima vittima fu Bridget Bishop, un'anziana donna accusata di mandare in giro il proprio fantasma per tormentare le persone e di potersi trasformare in un gatto: Bridget fu impiccata il 10 giugno 1692. Seguì un'impiccagione di cinque donne il 19 luglio, tra cui una pia donna, tale Rebecca Nurse, in un primo momento assolta, ma successivamente condannata a causa d'indegne pressioni da parte dei giudici sulla giuria.

E non solo donne vennero condannate a morte: persero la vita sia John Proctor, un taverniere (ironia della sorte!) intransigente contro la stregoneria [la sua vicenda ispirò il drammaturgo Arthur Miller nella sua opera The Crucible (La prova del fuoco)], che l'ex pastore del villaggio, George Burroughs, che si difese strenuamente, protestandosi innocente fino all'ultimo e dimostrando il 19 agosto, davanti alla forca, di conoscere il Padre Nostro perfettamente (si supponeva che le streghe non fossero in grado di recitarlo): solo l'intervento dell'implacabile Cotton, giunto appositamente, il quale affermò che spesso il Diavolo poteva trasformarsi in un Angelo di Luce, fece proseguire l'esecuzione capitale.

Una sola vittima non fu impiccata, ma la sorte riservatale fu anche peggio: si trattava dell'ottantenne Giles Corey, il quale si rifiutò di farsi processare. La pena in questo caso fu tremenda: fu fatto schiacciare da pesanti lastre di pietra, mentre, tre giorni dopo, la moglie e altre otto presunte streghe furono impiccate. Furono le ultime vittime di questo attacco di isteria collettiva: in tutto furono uccise 20 persone e altre 4 morirono in carcere.

Solo in autunno la voglia di spargere sangue passò di colpo e iniziarono a circolare lavori che criticavano i metodi addottati e perfino uno dei più accaniti, il padre di Cotton, Increase Mather scrisse un lavoro intitolato Cases of Conscience (casi di coscienza), nel quale affermò che era meglio che dieci presunte streghe fossero rilasciate piuttosto che un innocente fosse condannato.

Ma il lavoro che diede un colpo mortale all'attentibilità dei Mather fu la pubblicazione nel 1700 del More wonders from the invisible world (altre meraviglie dal mondo invisibile) del mercante di tessuti Robert Calef (1648-1719), il quale dipinse l'operato di Cotton Mather come così spietatamente crudele e palesemente tendenzioso che a quest'ultimo fu negata la presidenza di Harvard e a nulla servì il rogo pubblico (nel cortile del college di Harvard) di questo libro, organizzato da un inviperito Increase.