Nicole, Pierre (1625-1695)

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Pierre Nicole

 

Il filosofo e scrittore giansenista Pierre Nicole, figlio di un avvocato di provincia, nacque a Chartres, in Francia, nel 1625. Nel 1642 N. fu mandato a Parigi per studiare teologia ed entrò ben presto in contatto con l'ambiente del convento di Port-Royal, riferimento giansenista all'epoca a Parigi. N. non prese gli ordini maggiori, rimanendo ad ogni buon conto un teologo di notevole preparazione, e insegnò per diversi anni letteratura, lingua greca e filosofia nella scuola di Port-Royal, dove uno dei suoi allievi sarebbe poi diventato il famoso drammaturgo Jean Racine (1639-1699).

La principale attività di N. fu tuttavia, in collaborazione con Antoine Arnauld, di rielaborare il pensiero giansenista in opere scritte: la sua prima incombenza, in difesa dell'amico, fu di raccogliere materiale per Blaise Pascal, quando quest'ultimo si accingeva a scrivere la prima delle sue opere maggiori: le sue Lettere provinciali, composte, in forma satirica, tra il 1656 ed il 1657 come reazione alla condanna (voluta dai gesuiti) delle idee gianseniste di Arnauld, pronunciata nel 1656 da parte dell'università della Sorbona.

Nel 1662, N. compose, assieme ad Arnauld, La Logique ou l'art de penser (La logica, o arte di pensare), noto anche come La logica di Port-Royal, un testo popolarissimo ai tempi, ristampato ben cinque volte, che trattava temi di logica, linguaggio, teoria della conoscenza e della metafisica, ed era un'appassionata difesa delle idee gianseniste confrontate con l'ortodossia cattolica e le idee protestanti. Dal 1664 egli scrisse, questa volta da solo, due serie di epistole: Les Visionnaires (Le visionarie) e Lettres sur l'hérésie imaginaire (lettere a proposito dell'eresia immaginaria).

Nel 1667, grazie alle trattative condotte da Arnauld, si giunse alla cosiddetta Pace della Chiesa, una temporanea sospensione delle ostilità tra cattolici e giansenisti in Francia. N. ne approfittò per scrivere, sempre con Arnauld, il ponderoso tomo La Perpetuite de la foi de l'eglise catholique touchant l'eucharistie (la perpetuità della fede della chiesa cattolica a proposito dell'eucaristia) (1669) a difesa della transustanziazione contro le idee calviniste.

Nel 1671 fu pubblicato il lavoro più conosciuto di N.: le Essais de morale (Saggi sulla morale), una serie di brevi discussioni su aspetti pratici della Cristianità. Tuttavia la fragile tregua tra giansenisti e cattolici si ruppe nel 1679, il movimento fu perseguitato con sempre più accanimento e N., assieme ad Arnauld, si rifugiò all'estero. Ma evidentemente egli non aveva il fisico per sopportare l'esilio e, quando si lamentò con Arnauld d'essere stanco di fuggire dalla persecuzione cattolica, quest'ultimo gli rispose Sei stanco quando hai tutta l'eternità per riposarti?

Infine N., contrariamente all'amico, venne in seguito a patti con le autorità ecclesiastiche francesi e gli fu quindi permesso di rientrare in patria nel 1683. Stabilitosi a Parigi, egli continuò nella sua attività letteraria fino all'ultimo: la morte lo colse il 16 novembre 1695, mentre stava scrivendo una confutazione del pensiero quietista.