Penn, William (1644-1718)

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Francis Place: Ritratto di William Penn

 

Il fondatore della Pennsylvania, William Penn (junior) nacque il 14 ottobre 1644 a Londra, figlio di Margaret Jasper e del famoso ammiraglio Sir William Penn (senior) (1621-1670), conquistatore di Giamaica nel 1655, e altamente stimato come Commissario della Flotta sia dal re Carlo II (1649-1685) che dal figlio, il duca di York e futuro re Giacomo II (1685-1688).

P. frequentò l'università di Oxford, al Christ Church College, dove fu convertito al quaccherismo da John Owen, un discepolo di George Fox. Tuttavia questa conversione aumentò una sua aggressività e insofferenza verso le istituzioni anglicane a tal punto che fu espulso dall'università. Saputo dell'accaduto, l'ammiraglio Penn punì il figlio ribelle con una solenne battuta e buttandolo fuori casa, ma in seguito lo perdonò inviandolo nel 1666 in Irlanda ad amministrare i terreni e le proprietà di famiglia. Tuttavia, al suo rientro in Inghilterra, P. trovò la maniera di litigare nuovamente con il padre a causa della sua usanza quacchera di non levare il cappello davanti a nessuno, neppure davanti al re d'Inghilterra!

Nel 1668 P. fu rinchiuso nella famigerata Torre di Londra per aver pubblicato un lavoro, nel quale egli attaccava la dottrina della Trinità e la giustificazione per fede. In carcere scrisse i suoi libri più famosi No Cross, No Crown (nessuna croce, nessuna corona) e Innocency with her open face (innocenza con la sua faccia manifesta). Due anni dopo il padre morì, lasciandolo erede di una tenuta e di crediti verso la Corona per £16.000. Eppure P. continuò la sua missione e visitò, suo malgrado, ancora la Torre di Londra nel 1671, quando fu arrestato per predicazione non autorizzata. Durante il relativo processo, da buon quacchero, P. si rifiutò di giurare, e fu perciò rinchiuso nella prigione di Newgate per sei mesi.

Nel 1672, al ritorno di un viaggio in Germania e Olanda assieme a George Fox, P. si sposò con Gulielma Maria Springett e dal 1675 aumentò il suo interesse verso le nuove colonie americane. Aiutò, infatti, i nuovi coloni quaccheri a tracciare le concessioni e gli accordi necessari per stabilirsi nel territorio del New Jersey occidentale. Nel 1681 egli rilevò, con alcuni soci, un vasto territorio equivalente all'attuale New Jersey orientale da un quacchero che aveva fatto bancarotta e nello stesso anno, egli convertì i suoi crediti con il re d'Inghilterra nella concessione di un territorio a nord del Maryland, che egli dapprima battezzò Sylvania, cambiando poi il nome, dietro sollecitazione del re Carlo II in persona, in Pennsylvania in onore del padre.

Nel 1682, a bordo della nave Welcome, egli si trasferì nel suo territorio americano, di cui fu nominato governatore, e fondò la città di Philadelphia, in altre parole Città dell'Amore fraterno, massima rappresentazione di quella tolleranza religiosa che P. desiderava applicare nei confronti di qualsiasi religione. Anche nei confronti degli indiani locali, i Delaware, P. fu molto corretto, acquistando il territorio da loro in un accordo siglato il 30 novembre 1862 sotto un grande olmo a Shackamaxon.

La sua colonia fu terra di libertà sia per i quaccheri sia per altre sette non-conformiste perseguitate ed anche in patria egli s'impegnò per la libertà religiosa, riuscendo a far liberare più di 1.200 quaccheri, grazie all'antica amicizia del padre con il re Giacomo II, quando questi era ancora il Duca di York. Nel 1687 P. ringraziò pubblicamente, il re, in nome dei quaccheri, per la dichiarazione di indulgenza, emanata in quell'anno.

Fu quindi abbastanza scontato che, a causa dei rapporti amichevoli con l'ex re, con la salita al potere di Guglielmo III d'Orange (1689-1702) nel 1689, P. fosse accusato diverse volte di tradimento e cospirazione, ma fu sempre assolto: tuttavia nel 1692 gli fu revocato il titolo di governatore della Pennsylvania. Una sua imprudenza, visto l'accanimento sopra descritto contro la sua persona, fu la partecipazione ai funerali di George Fox nel 1691, quando evitò, per un pelo, di essere arrestato.

Alla morte della prima moglie nel 1694, egli si risposò con Hannah Callowill e nel 1699 si recò nuovamente in Pennsylvania, che trovò in eccellenti condizioni economiche e dove emanò la Charter of Privileges (la carta dei privilegi) nel 1701.

Non altrettanto floride furono però le sue proprietà in Inghilterra: infatti tornato nel 1701, si trovò letteralmente in bancarotta a causa della disonestà del suo amministratore, un tale Ford e dovette patire la galera nel 1707/8 per debiti. Fu liberato per intercessione di amici potenti, ma visse gli ultimi anni in miseria, preoccupato sia per le notizie d'oltreoceano, non sempre positive, sulla sua colonia che per i continui problemi creati dal figlio maggiore.

Tutte queste preoccupazioni gli provocarono nel 1712 un ictus, nella cui condizione di forte menomazione P. rimase fino alla morte avvenuta il 30 luglio 1718 a Ruscombe, nella contea del Berkshire.