Cainiti e Quintillianiti (II secolo)

Una setta gnostica estremista, che, similmente ad altre sette gnostiche, credeva che il Dio (o Demiurgo) del Vecchio Testamento fosse malvagio e ostile all'umanità. Perciò i c. veneravano tutti i personaggi della Bibbia, oppositori del Creatore, come Esaù, Cam, gli abitanti di Sodoma e Gomorra, Giuda e soprattutto Caino (da cui il nome della setta), l'eone decaduto per colpa di sua madre Sophia (Eva) e quindi il personaggio depositario della gnosi. Per quanto concerneva Giuda, l'altro importante riferimento dei c., nel loro testo sacro, il Vangelo di Giuda, era spiegato come l'Apostolo avesse la conoscenza (gnosi) del metodo per la salvezza degli uomini e come avesse tradito Gesù, poiché credeva che Cristo fosse un agente del Demiurgo malvagio.

Un'altra scuola di pensiero dei c. credeva, invece, che il Demiurgo volesse impedire il sacrificio e la sofferenza di Gesù, per rendere vano il Suo intervento come Salvatore: il ruolo, quindi, di Guida era fondamentale per aiutare a catturare e successivamente crocefiggere Gesù, da cui si deduce che, secondo questo contorto pensiero, i c. consideravano l'Apostolo un eroe!

I c., inoltre, come altri gnostici (Basilide, Carpocrate) credevano che fosse possibile ottenere la salvezza passando attraverso ogni sorta di esperienza, anche sessuale. A riguardo i c. assumevano un forte atteggiamento antinomistico, praticando, cioè, tutti gli atti proibiti dal Decalogo redatto da Mosè, profeta da loro disprezzato, ed in tale senso fu particolarmente attivo un cainita di nome Quintill, che in Africa fondò la setta detta dei Quintillianiti.