Grebel, Conrad (ca.1498-1526)

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Ritratto immaginario di Conrad Grebel

 

Conrad Grebel, uno dei fondatori del movimento anabattista, nacque nel 1498 ca. da una famiglia patrizia di Zurigo. Il padre, Jakob, un ricco commerciante di ferro, ricopriva spesso incarichi ufficiali nel consiglio cittadino. G. ebbe un'ottima istruzione studiando a Basilea nel 1514 con l'umanista Heinrich Loriti, detto Glareano (1488-1563), poi per tre anni a Vienna con l'umanista Joachim von Watt, detto Vadiano (1484-1551). Alla fine dei suoi studi viennesi, nel 1518, G. si trasferì a Parigi, dove però fu molto svogliato e non completò nessun corso di laurea: dopo due anni, rientrò a Zurigo con una buona cultura di base, ma senza un titolo di studio.

Nella sua città natale, G., in perenne contrasto con il padre per motivi economici, si sposò nel 1522 con una ragazza di umili origini e nello stesso anno iniziò a frequentare i circoli umanistici che gravitavano intorno a Zwingli. Questa frequentazione trasformò il giovane, alquanto indifferente alle problematiche religiose, in un fervente collaboratore del riformista zurighese.

Tuttavia, già nel Gennaio 1523, G. ed altri, come Felix Mantz, Wilhelm Reublin, Hans Brötli e Simon Stumpf, cominciarono a contestare la linea riformista di Zwingli. In particolare la materia del contendere era la superiorità della Sacra Scrittura, propugnata da G. e compagni, rispetto all'autorità dello stato, voluto da Zwingli, che lavorava per ottenere il consenso unanime del corpus christianum, inteso come l'unità dei fedeli.

Il 26-28 Ottobre 1523, durante un dibattito pubblico, organizzato dal Consiglio cittadino, avvenne lo scontro tra G. e Zwingli, in particolare quando si toccò il punto delicato dell'opportunità, dei tempi e metodi di abolizione della Messa: la prudenza di Zwingli, che desiderava il consenso del Consiglio stesso, non soddisfaceva G. più portato a decisioni radicali ed immediate. Anche i moti popolari contro la lentezza delle riforme, scoppiati in Dicembre 1523, non fecero altro che fornire alle autorità cittadine il pretesto per espellere Simon Stumpf.

Nel 1524 il gruppo di G. cercò di uscire dal proprio isolamento, presentando a Zwingli un progetto di riforma politica, prontamente respinto, e scrivendo una lettera a Thomas Müntzer per chiedere un confronto sulle rispettive posizioni radicali: risulta che il riformatore tedesco non abbia mai risposto.

Contemporaneamente si sviluppò la polemica sul battesimo degli infanti: l'impulso di rigettare il battesimo dei bambini, come polemica anti-clericale contro i riti della "vecchia" Chiesa, venne da episodi avvenuti, nella primavera-estate 1524, in due villaggi vicino a Zurigo, Zollikon, dove operava Johannes (Hans) Brötli, e Wytikon, dove era pastore Wilhelm Reublin. G. prese spunto da questi episodi per rifiutarsi di far battezzare il suo bambino, appena nato. La cosa suscitò un grande scalpore: il rifiutare il battesimo equivaleva a negare al bambino l'appartenenza alla comunità, sia sociale sia cristiana, che a quel tempo coincideva nel già menzionato corpus christianum.

Si pervenne quindi ad una disputa pubblica il 10 e 17 Gennaio 1525 tra il gruppo di G., da poco rinforzato dall'ex sacerdote Jörg Blaurock, e i riformatori svizzeri nelle persone di Zwingli e Johann Heinrich Bullinger. Ma il risultato fu scontato: il Consiglio cittadino censurò la posizione del gruppo di G., ordinando il battesimo immediato di tutti i bambini entro otto giorni dalla loro nascita.

Il 21 Gennaio 1525, sfidando il divieto delle autorità cittadine, 15 anabattisti si riunirono in casa di Felix Mantz, e presero la decisione di procedere al proprio ribattesimo, cosa che fecero la notte stessa: fu G. a battezzare Blaurock, che poi ribattezzò gli altri. In seguito gli anabattisti si trasferirono a Zollikon, dove fondarono la comunità dei "Fratelli in Cristo". La frattura era avvenuta e la reazione dei riformatori ortodossi non si fece attendere: il Consiglio cittadino fece arrestare ed interrogare a più riprese, con una severità sempre più crescente, gli anabattisti.

L'episodio più significativo fu la protesta della comunità di Grüningen, un distretto vicino a Zurigo, dove lo scontento popolare fu fomentato proprio dai capi anabattisti Blaurock, G, e Mantz, arrestati e inviati a Zurigo. Qui si tenne il 6-8 Novembre 1525 un'ulteriore disputa tra gli anabattisti e Zwingli, che, scontento per l'ostinata posizione degli avversari, li fece condannare dal Consiglio, il 18 Novembre, a rimanere in carcere.

Il 5 e 6 Marzo 1526, dopo quattro mesi di duro carcere, il Consiglio cercò di fiaccare la resistenza degli arrestati (i tre menzionati più altri 14 compagni) condannandoli al carcere a pane e acqua, finché essi non avessero ritrattato, ma 15 giorni dopo, approfittando di una clamorosa distrazione, gli anabattisti riuscirono ad evadere.

G. si diresse da solo a casa di sua sorella, che abitava nel Cantone Grigioni, a Maienfeld. Giuntovi stanco e malato, morì di peste poco dopo, probabilmente nel Luglio 1526, all'età di soli 28 anni.