San Lucifero di Cagliari (m. ca. 370) e luciferiani

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Cappella di San Lucifero a Cagliari

 

Lucifero, arcivescovo di Cagliari, fu noto come acerrimo nemico dell'arianesimo e intransigente difensore della fede cristiana come espressa dal Concilio di Nicea del 325. Ed, in effetti, la sua opposizione alle idee ariane al Concilio di Arles del 353 e di Milano del 354, dove, insieme a Sant'Eusebio di Vercelli (m. 371), difese strenuamente Sant'Atanasio di Alessandria (ca. 295-373), fu tale che l'imperatore Costanzo II (337-361), favorevole alla versione homoios di Acacio, decise dapprima di confinare il vescovo di Cagliari nel proprio palazzo, ed in seguito di mandarlo in esilio, destino riservato a tutti i dissidenti delle sue idee, come Papa Liberio (352-366), relegato a Berea (in Tracia), Atanasio di Alessandria, Osio di Cordova (ca. 257-357) e Ilario di Poitiers (ca. 315-367).

L. viaggiò quindi in Egitto (a Tebe), in Palestina e in Siria (ad Antiochia), ma anche in quest'ultima città prese le difese della minoranza nicena contro gli ariani. Dall'esilio egli pubblicò cinque lettere infuocate contro l'imperatore e solo dopo la morte di Costanzo, L. fu riabilitato dal successore Giuliano l'Apostata (361-363).  

Nel 362 egli intervenne nella diatriba per l'episcopato di Antiochia tra Melezio e il diacono eustaziano Paolino, che L. decise proditoriamente di far eleggere vescovo della città siriana (la quale non faceva neppure parte della sua giurisdizione), favorendo lo scisma meleziano.

Alcuni Padri della Chiesa, come Sant'Ambrogio, Sant'Agostino e San Girolamo, stigmatizzarono l'atteggiamento troppo radicale (significativo è il titolo di una sua opera: De non conveniendo cum haereticis!) di L., che pare (ma la cosa è discussa) sia stato scomunicato. Sicuramente, dopo la sua morte avvenuta circa nel 370, i suoi seguaci, detti luciferiani (che non hanno ovviamente nulla a che fare con i satanisti), furono attaccati da San Girolamo nel suo dialogo polemico Altercatio Luciferiani et orthodoxi (Litigio tra luciferiani e ortodossi): essi sopravvissero fino all'inizio del V secolo a Roma, in Egitto e in Spagna, dove il più noto luciferiano fu San Gregorio di Elvira (m. ca. 392).

L. fu in seguito canonizzato ed è celebrato il 20 maggio. Ciò nonostante il particolare nome associato al titolo di santo può apparire leggermente imbarazzante per alcuni cattolici! A riguardo, in sua difesa, nel XVII secolo l'arcivescovo di Cagliari Ambrogio Machin (1580-1640) scrisse, nel 1639, la Defensio Sanctitatis beati Luciferi.