Sangnier, Marc (1873-1950) e Movimento sillonista

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Marc Sangnier

Il giornalista, educatore e politico francese Marc Sangnier nacque a Parigi il 3 aprile 1873 in un ambiente borghese cattolico. Frequentò dal 1879 al 1894 il collegio Stanislas, e nel 1891 ottenne un diploma in filosofia nel 1891. Dopo il baccalaureato, nel 1895 riuscì ad entrare, mediante concorso, alla Scuola del Politecnico di Parigi, da dove uscì laureato nel 1898.

Ancora giovane studente, S. collaborò al giornale filosofico Le Sillon, d’ispirazione cristiana e democratica e fondato dall’amico Paul Renaudin. La rivista, nata nel nuovo spirito predicato da Papa Leone XIII (1878-1903) nella sua enciclica Rerum Novarum, era diventata dal 1899 lo strumento di un movimento laico, denominato “sillonista”, teso alla riconciliazione tra la gioventù borghese e quella operaia con la Chiesa e la Repubblica francese. L’attivo S., che dal 1902 divenne direttore della rivista (molto seguita dai giovani preti progressisti), creò nel 1901 gli Instituts Populaires (Istituti Popolari), con lo scopo di organizzare corsi e conferenze pubbliche.
Tuttavia egli incontrò una crescente contestazione da parte di diversi ambienti politici e religiosi, sia dalla sinistra marxista che dal giornale monarchico L’Action Française, ma soprattutto, dopo la Legge di separazione tra Stato e Chiesa del 1905, il movimento e la rivista di S. furono sempre più sospettati di modernismo.

Nel 1910 arrivò la tegola: il 25 agosto Papa Pio X (1903-1914), preoccupato per il crescente numero di sacerdoti francesi entusiasti delle idee propugnate da S., scrisse ai vescovi di Francia l’enciclica in francese Notre Charge Apostolique (Nostra carica apostolica), che condannava il movimento “sillonista” con la motivazione: “Perché si propone il riscatto e la rigenerazione delle classi operaie, mentre, per la perfetta armonia della società, è volere di Dio che esistano differenze sociali”.
S. decise quindi di chiudere il giornale e lasciare l’azione religiosa per quella politica: fondò nel 1912 il quotidiano La Démocratie (la democrazia) e il movimento politico, denominato Lega della giovane Repubblica, che propugnava l’uguaglianza civica per le donne, il suffragio universale ed una legislazione sociale più moderna.

Dopo la Prima Guerra mondiale (nella quale S. si distinse per valore militare, ottenendo sia la Croce di Guerra che la Legione d’Onore), egli divenne deputato, ma le sue audaci idee pacifiste di riconciliazione con la Germania lo portarono alla sconfitta elettorale nelle elezioni del 1929. Decise allora di dedicarsi esclusivamente alla causa pacifista, fondando nello stesso anno i primi Alberghi per la gioventù, in Francia e in Germania, e creando una nuova rivista L’Éveil des Peuples (Il risveglio dei popoli).
Questa rivista, o meglio la sua stamperia, durante l’occupazione tedesca, fu messa al servizio della Resistenza francese, fatto che costò l’arresto di S. da parte della Gestapo e il suo imprigionamento.
Dopo la liberazione, egli fu eletto deputato del MRP (movimento repubblicano popolare). Infine, egli morì a Parigi il 28 maggio 1950.