Teilhard de Chardin, Pierre (1881-1955)

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Pierre Marie Joseph Teilhard de Chardin

I primi anni

Lo scienziato e teologo francese Pierre Marie Joseph Teilhard de Chardin nacque il 1 maggio 1881 a Sarcenat, vicino a Clermont-Ferrand (nella regione francese dell’Alvernia), quartogenito del nobile (e naturalista) Emmanuel Teilhard de Chardin e della moglie Berte-Adèle.
Dopo gli studi primari a Sarcenat e le superiori al collegio gesuita di Mongré a Villefranche-sur-Saône, T. ottenne il suo baccalaureato nel 1898 e nel marzo dell’anno dopo decise di entrare nell’ordine gesuita, presso il noviziato di Aix-en-Provence. Negli anni successivi T. alternò gli studi teologici e filosofici a quelli di scienze naturali, come la mineralogia, che coltivò durante il suo soggiorno a Jersey (isola britannica nel Canale della Manica) nel 1902-1904, o la paleontologia e la geologia, approfondite nel suo soggiorno nel 1905-1908 al Cairo, dove insegnò fisica e chimica al Collegio gesuita della Sacra Famiglia.
Nel 1908 T. rientrò dall’Egitto per recarsi in Inghilterra, ove completò gli studi di teologia a Hastings (nella contea del Sussex), cosa che non gli impedì di continuare le sue ricerche e di scoprire una nuova felce fossile. Durante questo periodo T. lesse inoltre con passione il famoso testo del filosofo francese Henri Bergson (1859-1941), L’Evolution Créatrice (L’evoluzione creatrice), e le opere di Charles Darwin (1809-1882)

L’ordinazione a sacerdote e la partecipazione alla guerra

Il 24 agosto 1911 T. fu ordinato sacerdote e lavorò, prima dello scoppio della prima guerra mondiale, nel laboratorio di paleontologia del Museo di Storia Naturale a Parigi, sotto la guida del paleontologo Marcellin Boule (1861-1942). Allo stesso istituto, T. fece la conoscenza con l’abate paletnologo (vale a dire, un esperto d’arte preistorica) Henri Breuil (1877-1961), con il quale partecipò agli scavi che portarono alla luce le famose grotte di Altamira, nel nord ovest della Spagna, ricche di dipinti murali neolitici.
Nel dicembre 1914 T. fu arruolato come barelliere nel 8° reggimento dei fucilieri marocchini, e ricevette diverse onorificenze per il suo valore, compreso la prestigiosa Legione d’Onore. Durante gli anni di guerra, sviluppò il suo pensiero teologico-spirituale nei suoi diari e nelle numerose lettere, scritte alla cugina Marguerite Teilhard-Chambon e pubblicate postume nel libro Genèse d’une pensée (Genesi di un pensiero).
Fu congedato dall’esercito nel 1919 e nell’agosto dello stesso anno scrisse, sull’isola di Jersey, il suo libro Puissance spiritelle de la Matière (Potenza spirituale della Materia). In seguito, egli si recò a Parigi per completare il corso di scienze naturali, facoltà in cui si laureò nel 1920, ottenendo un dottorato in scienze nel 1922.

In Cina

Poco dopo partì per quella che sarebbe diventata la seconda patria per circa 20 anni: la Cina. Infatti nel 1923 egli partecipò alle campagne di scavi in Mongolia e nel deserto del Gobi che portarono alla luce i resti del preistorico sinantropo, o Uomo di Pechino, o Homo erectus.
Nello stesso ambiente, T. concepì diversi trattati di teologia, che approfondirono le divergenze con l’ortodossia cattolica, come il significato simbolico del libro della Genesi, o la commistione tra evoluzionismo e teologia. Queste idee, unitamente ad amicizie “pericolose” come quella con il filosofo modernista Édouard Le Roy, fecero sì che la gerarchia ecclesiastica decise di rispedire T. indietro in Cina nel 1925, dopo il suo rientro a Parigi nel 1924.
Con il suo arrivo a Pechino nel 1926 iniziò un lungo periodo di soggiorno in Cina (anche se visitò altri paesi come l’India, l’Indonesia e gli Stati Uniti), caratterizzato da importanti studi di geologia e di paleontologia e durato vent’anni, come si è detto, pur in condizioni ambientali difficilissime a causa della guerra civile cinese tra nazionalisti e comunisti, l’invasione giapponese e la seconda guerra mondiale. Il periodo fu fecondo anche per la stesura di diversi trattati teologici, ma a causa delle divergenze con Roma, non gli fu mai permesso di pubblicare alcunché durante la sua vita: tutti i suoi scritti a tema spirituale sono stati, infatti, pubblicati solo dopo la sua morte.

Il rientro e la morte

Nel 1946 T. rientrò in Francia, dove gli fu conferita la Legion d’onore e fu accolta all’Accademia delle Scienze, ma entrò anche in polemica con i filosofi cattolici Gabriel Marcel (1889-1973) e Jacques Maritain (1882-1973), che lo tacciarono di simpatie comuniste. Dopo un viaggio in Stati Uniti nel 1948 ed in Sud Africa nel 1951, T. preferì stabilire la sua residenza a New York, dove il 10 aprile (il giorno di Pasqua) 1955 morì per una grave malattia cardiaca.
La sua ortodossia è stata, dopo la sua morte, difesa dal teologo e confratello Henri de Lubac.

Il pensiero

Il leitmotiv del pensiero di T. fu l’applicazione del principio evolutivo alla propria teologia: per lui la natura delle cose presenta un esterno ed un interno, e, mentre l’esterno si presta all’indagine scientifica, l’interno contiene gli elementi spirituali e dell’autodeterminazione, in pratica la coscienza. Tutti l’hanno, perfino i sassi, ma nell’uomo essa raggiunge il massimo grado.
Dall’inizio dell’Universo la materia si è sempre più organizzata esternamente, ed al suo interno è cresciuta parallelamente l’informazione e la coscienza, vale a dire lo Spirito. Nel suo cammino l’evoluzione è stata e tuttora viene più efficacemente e più rapidamente influenzata dalla cultura che dai geni e dalla materia, il che, secondo T., porta ad una de-materializzazione dell’evoluzione a favore di una sua progressiva spiritualizzazione. Stiamo, infatti, evolvendo dalla “biosfera” (il mondo della vita) alla “noosfera” (il mondo del pensiero) e questo processo, accelerato dalle nuove tecnologie e dalle comunicazioni, porta ad una progressiva socializzazione ed unificazione dell’umanità. E questo è quello che oggigiorno accade (profeticamente previsto da T.) con il “villaggio globale” (Internet e globalizzazione) con tutti i rischi del caso, soprattutto la perdita dell’individualità. L’uomo e l’universo, quindi, per T. devono evolvere verso l’ultimo scenario possibile, la Supervita o Punto-Omega, in definitiva verso Cristo, vero polo d’amore e d’aggregazione (la “cristosfera”), che attira il mondo e l’umanità.

Le opere

Come già detto, la vasta produzione letteraria di T. fu pubblicata postuma (soprattutto quella teologica). Essa consta di 191 lavori scientifici, sotto forma di articoli e studi, sulla geologia, paleontologia, antropologia e varie altre argomenti scientifici; la raccolta teologica fu pubblicata in 13 volumi dal 1955 con il significativo titolo di Comment je crois (Come io credo). Infine, vanno anche segnalate le numerosissime lettere (12 volumi) ed il diario personale.