Agricola (Schnitter o Schneider), Johann (o Johannes) (1494-1566) e antinomismo (o antinomianismo)

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Johann Agricola

 

Definizione e storia dell'antinomismo o antinomianismo

L'antinomismo è la convinzione dell'inutilità della legge morale, solitamente, ma non solamente, derivata da motivi filosofici o teologici. Questo atteggiamento era già presente all'inizio del Cristianesimo nella dottrina di varie sette gnostiche, come i Carpocraziani o i Cainiti, che sostenevano di non essere più soggetti alla legge, basandosi su un'interpretazione (del tutto soggettiva) della Lettera di San Paolo ai Romani, per esempio nei seguenti brani:

Perché non dovremmo fare il male affinché venga il bene, come alcuni - la cui condanna è ben giusta - ci calunniano, dicendo che noi lo affermiamo? (3,8)

Ora invece, indipendentemente dalla legge, si è manifestata la giustizia di Dio, testimoniata dalla legge e dai profeti. (3,21)

Dalla Riforma in avanti, le idee antinomiane comparvero abbastanza sistematicamente nel mondo protestante: nel XVI secolo furono espresse in Germania da Johann Agricola, nel XVII secolo dai Ranters in Inghilterra e da Anne Hutchinson nelle colonie inglesi in America, nel XVIII secolo dal conte Von Zizendorf, nel XIX secolo da John Nelson Darby e dai fratelli di Plymouth.

Johann Agricola

Johann (o Johannes) Agricola, da non confondere con l'omonimo alchimista (1589-1643), nacque nel 1492 in Eisleben, una cittadina nella Turingia, nove anni dopo il suo illustre concittadino, Martin Lutero. Il suo nome originario era Schnitter, o Schneider, e spesso venne soprannominato Magister Islebius.

Compì i suoi studi a Wittenberg, dove, una volta laureato, insegnò e dove aderì alla Riforma luterana e nel 1525 A. si trasferì a Francoforte per diffondere il protestantesimo, ma, dopo poco, ritornò ad Eisleben per insegnare alla scuola di Sant'Andrea fino al 1536. In quell'anno, infatti, fu richiamato dall'università di Wittenberg con l'offerta di una docenza.

Tuttavia, poco dopo il suo arrivo, scoppiò la controversia antinomiana: A. forzò il pensiero luterano della giustificazione sola fide, per arrivare alla conclusione che, se le buone opere non portavano alla salvezza, allora neanche le cattive opere la facevano perdere.

Egli fu, per questo, attaccato duramente da Lutero nel suo trattato Contro gli antinomiani, dove quest'ultimo affermò che la legge dava all'uomo la coscienza del peccato e che la paura della legge era necessaria per la conservazione della moralità.

Sotto la continua pressione di Lutero stesso, A. fu costretto a ricusare le proprie idee nel 1540 davanti al Principe elettore di Brandeburgo, Gioacchino II (1535-1571), da cui A. era stato nominato predicatore di corte.

A. morì a Berlino nel 1566.

Curiosità

Il grande poeta inglese del periodo vittoriano, Robert Browning (1812-1889), scrisse nel 1836 un poema, sotto forma di monologo drammatico, dal titolo Johannes Agricola in Meditation, in cui il poeta s'immagina le fantasticherie di A., che si crede al sicuro dagli strali divini, qualsiasi cattiveria compia, come in questo passaggio:

....io ho la garanzia divina, che potrei mischiare

in una tazza, ogni orrendo peccato

per bere tutto il veleno mescolato;

certo che la mia natura velocemente

convertirebbe il sorso in letizia fiorente.