Haller, Berthold (1492-1536)

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Berthold Haller

 

Berthold Haller nacque nel 1492 nella regione tedesca del Würtemberg. In gioventù studiò teologia e fu compagno di studi e amico del riformatore Philipp Melantone. Completati i suoi studi di teologia, nel 1518, H. si recò a Berna, dapprima come insegnante, poi come predicatore e riformatore: nel 1521 fu nominato pastore della Cattedrale.

La sua adesione convinta alla Riforma risale al 1525, quando egli cessò di dire Messa, ed si attivò per la diffusione del protestantesimo, assieme ad altri compagni di fede, come l'ex francescano Sebastian Meyer, l'ex monaco Franz Kolb (1465-1535) ed il pittore Niclaus Manuel (Deutsch) (1484-1530).

Le attività di proselitismo di H. lo portarono spesso in pericolo di vita e la cosa non mancava di turbare il cauto e timido predicatore, il quale doveva essere ogni tanto rincuorato dall'amico Ulrich Zwingli. Per esempio, non privo di pericoli fu la trasferta di H. e di Johannes Ecolampadio, che difesero coraggiosamente le posizioni riformiste nel dibattito di Baden (nel cantone Aargau, una roccaforte cattolica) organizzato dai cantoni cattolici (Uri, Schwyz e Unterwalden) nel 1526 con l'invito al noto teologo cattolico Johann Eck (1486-1543), proprio quello della disputa di Lipsia del 1519 con Carlostadio e Lutero. Era stato invitato, in realtà, Zwingli, ma questi, temendo per la propria incolumità, decise di non presenziare di persona. Ovviamente ambedue le parti proclamarono la propria vittoria alla fine del dibattito.

Al suo rientro a Berna, H. dovette subire una reazione anti-riforma, scaturita dalle conseguenze della Guerra dei Contadini del 1525, che portò all'espulsione di Meyer e a pesanti intimidazioni contro H., revocate nel 1527, quando le elezioni portarono i riformisti al potere.

Nel Giugno 1528 si tenne nella stessa città i cosiddetti Colloqui di Berna, da alcuni autori definiti la reazione protestante a Baden: il clima non proprio favorevole ai cattolici portò ad una serie di rifiuti alla partecipazione da parte dei cantoni, degli ecclesiastici e dei più noti teologi cattolici, come ad esempio Eck. Quindi di fronte ad una massiccia e qualificata partecipazione protestante (Zwingli, H., Ecolampadio, Kolb, Capito e Bucero), i cattolici contrapposero una delegazione non di gran rilievo. I riformatori ottennero quindi una scontata vittoria e H. in persona fu incaricato di redigere le seguenti dieci tesi o conclusioni adottate dalla chiesa di Berna come confessione di fede:

  • La Chiesa Cristiana, il cui capo è Cristo, nasce dalla Parola di Dio, e tiene fede solo ad essa.

  • La Chiesa Cristiana non fa leggi senza la Parola di Dio. Le tradizioni sono vincolanti se fondate sulla Parola di Dio.

  • Cristo è l'unica saggezza, rettitudine, soddisfazione e redenzione per i peccati del mondo. Quindi neghiamo Cristo quando confessiamo un altro modo di salvezza.

  • La presenza essenziale e corporale del sangue e corpo di Cristo (nell'Eucaristia) non è dimostrabile attraverso le Sacre Scritture.

  • L'attuale forma della Messa, in cui Cristo è offerto a Dio Padre per i peccati dei vivi e dei morti è contrario alle Scritture, una blasfemia contro il santissimo sacrificio, passione e morte di Cristo, ed un abominio davanti a Dio.

  • Poiché solo Cristo è morto per noi, solo Lui deve essere adorato come difensore e mediatore tra Dio Padre e i credenti e quindi è contrario alla Parola di Dio proporre e invocare alti mediatori.

  • Le Scritture non fanno menzione di un purgatorio dopo questa vita, perciò tutte le messe e altre funzioni per i morti sono inutili.

  • L'adorazione di immagini è contraria alle Scritture. Perciò le immagini devono essere abolite quando diventano fonte d'adorazione.

  • Nelle Scritture il matrimonio non è proibito ad alcuna classe di uomini, ma la fornicazione e la lascivia sono proibite a tutti.

  • Poiché, secondo le Scritture, un fornicatore manifesto deve essere scomunicato, ne consegue che la lascivia e il celibato impuro sono più perniciosi al clero che a qualsiasi altra classe di uomini.

Queste tesi del 1528 e una liturgia protestante furono il maggiore successo dell'attività riformatrice di H., che morì a Berna nel 1536.