Pawel, Grzegorz (o Gregor Pauli) (1525-1591)

Nato nel 1525 a Brzeziny, nella Polonia centrale, Grzegorz Pawel (o Gregor Pauli), esponente antitrinitario di lontane origini italiane, studiò teologia a Cracovia, dove si laureò. Nel 1547 egli frequentò l'università di Königsberg (oggi Kaliningrad) e nel 1549 tenne delle lezioni a Poznan, dove si distinse per le sue posizioni calviniste. Nel 1551 divenne parroco riformato nella sua città natia, ma in seguito si convertì all'antitrinitarismo e già nel secondo sinodo della Chiesa Riformata Polacca (fondata da Jan Laski) del 1556, P. si allineò con le posizioni antitrinitarie di Petrus Gonesius. La corrente antitrinitaria tuttavia trovò solo nel 1558 un vero leader nell'italiano Giorgio Biandrata, che formò una comunità, soprattutto di esuli italiani, a Piñczów vicino a Cracovia.

P., diventato amico di Biandrata, rinforzò ulteriormente la propria convinzione religiosa antitrinitaria nel 1559, dopo il sinodo, a Piñczów stessa, dedicato alle polemiche suscitate dall'ebraista mantovano Francesco Stancaro, tacciato di sabellianesimo. Quando poi nel 1562, Biandrata decise di emigrare in Transilvania, toccò proprio a P. continuare la sua opera.

Dopo la dieta di Piotrków della Chiesa Riformata Polacca del 1564 che decretò l'esclusione degli antitrinitari, ci fu la definitiva separazione tra un'ecclesia major calvinista ed un'ecclesia minor di fede antitrinitaria. Ma gli antitrinitari, in quel periodo, si erano già polemicamente frazionati in quattro correnti, con i quattro capi-scuola, Stanislao Farnowski (Farnovius, m.1615), Martin Czechowic, Symon Budny, e appunto P.

Il gruppo di quest'ultimo, sito a Cracovia, negava la pre-esistenza di Cristo, un essere umano come gli altri, e che quindi non aveva bisogno di essere adorato. Inoltre, come Gonesio e Czechowic, P. aveva convinzioni anabattiste: infatti egli si opponeva al battesimo dei bambini, all'uso delle armi, al coinvolgimento in incarichi pubblici e alla proprietà privata. P. infine era convinto che la morte non separasse il corpo dall'anima, che ambedue risorgessero insieme nel giorno del giudizio e che quest'ultimo non dovesse essere molto lontano, il che dava un sapore millenarista alle sue dottrine.

Nel 1569 sorse a Raków, vicino a Cracovia, una comunità antitrinitaria con forti connotati anabattisti e utopistici, e a condurlo fu proprio P. che mantenne la leadership fino alla sua morte nel 1591. Tuttavia, nel 1572 egli entrò in polemica sul rapporto tra cristiano e stato con Giacomo Paleologo, poiché quest'ultimo, difendendo l'autorità statale, aveva attaccato esperimenti "anarchici" come quello di Raków. Per difendersi, tuttavia, P. attaccò, innanzi tutto, la cristologia del Paleologo, a parere del polacco, troppo accentrata sulla figura trionfale di Cristo, salito con potenza (non agnello, ma leone delle tribù di Giuda) sul trono divino, dopo la sua morte in terra, e ben lontano da quel concetto di Gesù Cristo, che aveva voluto i suoi discepoli umili e pacifici e non coinvolti in ruoli pubblici.

Alla polemica si aggiunse nel 1579 Fausto Sozzini, nipote di Lelio Sozzini, arrivato da poco in Polonia e che sarebbe diventato ben presto la guida di tutti gli antitrinitari locali, riunendo i vari gruppuscoli. Socini difese l'operato della comunità di Raków e attaccò i non-adoranti, come Paleologo, Ferenc Dàvid, Jànos Sommer e Andrea Dudith Sbardellati.

Come già detto, P. morì a Raków nel 1591.