Aglipay, Gregorio (1860-1940) e Chiesa Filippina Indipendente

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Gregorio Aglipay

 

I primi anni e la lotta per l'indipendenza filippina

Gregorio Agilpay Cruz y Labayan nacque l'otto maggio 1860 a Batac, nella provincia di Locos Norte, nelle Filippine, da Pedro Aglipay Cruz e Victoriana Labayan Hilario. A neanche due anni, A. diventò orfano di madre: fu quindi allevato dai suoi prozii materni, ma in seguito suo padre lo mandò a lavorare nei campi di tabacco a Cagayan. Qui, egli fece un'amara esperienza, quando, a 14 anni, fu arrestato per non aver raggiunto la sua quota di tabacco raccolto, e quest'episodio provocò in lui un profondo risentimento contro le autorità spagnole.

Nel 1876, egli si recò a Manila per studiare nella scuola privata dell'avvocato Julian Carpio, ma, dopo due anni, grazie al supporto finanziario di suo zio Francisco del Amor, A. s'iscrisse al Colegio de San Juan de Letran, dove ottenne il suo baccalaureato. Da qui l'intenzione di frequentare l'antica università di Santo Tomas, a Manila, per laurearsi in legge, tuttavia, nel 1883, egli decise di entrare al seminario di Vigan, nella provincia di Ilocos Sur, diventando nel 1889 un sacerdote cattolico.

Dopo un certo numero di anni come vice-parroco in varie località filippine, A. fu coinvolto nella rivoluzione filippina, scoppiata nell'agosto 1896. Il suo impegno nella lotta per l'indipendenza filippina divenne ancora più evidente con la sua nomina, il 20 ottobre 1898, a Vicario General Castrence (Vicario militare generale) dell'esercito rivoluzionario di Emilio Aguinaldo (1869-1964). Nel maggio del 1899, A. fu scomunicato dalla Chiesa Cattolica per aver incitato il clero alla ribellione contro le autorità ecclesiastiche, seguendo così le orme del sacerdote martire José Burgos (1837-1872) fatto uccidere con la garrote dagli spagnoli nel 1872.

Nello stesso 1899, scoppiò la guerra filippino-americana (1899-1913) in seguito alla resistenza della popolazione locale contro la cessione forzosa delle Filippine da parte della Spagna a favore degli Stati Uniti, come risultato della guerra lampo (4 mesi) del 1898. Nel periodo tra il 1899 ed il 1901, A. divenne un leggendario capo guerrigliero nella lotta per l'indipendenza filippina, ma, dopo la cattura di Aguinaldo nell'aprile 1901, egli si arrese, dietro la promessa di un'amnistia, alle truppe americane del colonnello William Spencer McCaskey (1843- 1914) a Laoag.

La fondazione della Chiesa Filippina Indipendente

Appeso al chiodo il fucile, A. si associò al sindacalista e politico Isabelo de Los Reyes (1864-1938) nel suo progetto di riformare il clero cattolico filippino e fondò, il 3 agosto 1902, la Chiesa Filippina Indipendente (Iglesia Filippina Independiente) (IFI), di cui A. fu nominato Vescovo Supremo (Obispo Maximo) da sette sacerdoti (una procedura, in ogni caso, irregolare da punto di vista canonico): dal suo cognome derivò la denominazione più familiare di Chiesa Aglipayana.

La nuova chiesa, benché mantenesse buona parte della dottrina e delle usanze della Chiesa Cattolica, respinse il primato del Papa, abolì il celibato per il proprio clero e il sacramento della confessione, fece celebrare le messe in lingua locale. Ebbe un immediato successo, arrivando ad un milione di fedeli, ma, in seguito, negli anni '30, una certa propensione per le idee unitariane, portò la chiesa lontana dalla sua origine cattolica.

Gli ultimi anni di A.

Nel 1935 A. si presentò candidato alla presidenza della neonata (dal 1934) repubblica filippina, ma perse la sfida contro Manuel L. Quezon (1878-1944), mentre il 12 marzo 1939, anch'egli approfittò della possibilità di sposarsi, convolando a nozze con Pilar Jamias, ma soltanto un anno e mezzo dopo, egli morì per un ictus cerebrale a Manila, il primo settembre 1940.

La Chiesa Filippina Indipendente dopo la morte di A.

Morto il proprio fondatore, la Chiesa conobbe, poco dopo, uno scisma provocato dalla fuoriuscita di Santiago Fonacier (1885-1977), eletto come successore di A. nel 1940, ma accusato di collaborazionismo con gli occupanti giapponesi durante la seconda guerra mondiale, e dichiarato decaduto dal Consiglio dei Vescovi nel 1946. Fonacier fondò la Chiesa Indipendente dei Cristiani Filippini (Independent Church of Filipino Christians) (ICFC), d'ispirazione unitariana, con ca. 3.000 fedeli oggigiorno.

Tornando alla Chiesa Filippina Indipendente, dopo il vescovato di Gerardo Bayaca, durato solo nove mesi, fu eletto il figlio del co-fondatore della Chiesa, Isabelo de Los Reyes jr. (1900-1971), che rimase vescovo supremo fino alla sua morte nel 1971.

Reyes fu artefice, nel 1947, dell'avvicinamento dell'IFI agli episcopali (anglicani) americani, dai quali fece riconsacrare i vescovi della Chiesa, della partecipazione dell'IFI al Consiglio Mondiale delle Chiese (WCC) nel 1958, e della totale comunione nel 1964 con le chiese vecchio-cattoliche dell'Unione di Utrecht, dalle quali, nuovamente fece riconsacrare il vertice ecclesiastico dell'IFI. La Chiesa conobbe, in quel periodo, una grave crisi interna tra il vertice, abbastanza favorevole alla dittatura di Ferdinando Marcos (1917-1989), e la base dei giovani preti [organizzati nella Kilusang Pambansa ng Kabataan ng Iglesia Filipina Independiente (KPK-IFI)], oppositori del regime: il successore di Reyes, Macario Vilches Ga (vescovo: 1971-1981) fu costretto a dimettersi, ma fondò la Chiesa Cattolica Filippina Indipendente (Philippine Independent Catholic Church), che sembra essere, attualmente, la seconda chiesa cattolica indipendente nell'arcipelago con circa 2,2 milioni di fedeli (non risulta un sito web ufficiale).

La Chiesa Filippina Indipendente oggigiorno

Attualmente l'IFI è la più consistente delle chiese in comunione con l'Unione di Utrecht: il numero di fedeli è valutabile sui 3.5 milioni (i dati oscillano tra 2.5 e 4.5 milioni), principalmente nelle Filippine, ma anche nei paesi soggetti all'emigrazione filippina, come Stati Uniti, Canada e anche Italia.

Il suo attuale vescovo supremo è, dal 1999, Tomas A. Millamena e il sito Internet ufficiale è: http://www.ifi.ph/.