Vetero-cattolici o chiese vecchio-cattoliche (dal 1870)

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Il primo vescovo vecchio-cattolico tedesco, Josef Hubert Reinkens

 

La nascita delle chiese vecchio-cattoliche (o vetero-cattoliche)

Le Chiese vecchio-cattoliche (o vetero-cattoliche) nacquero dopo il Primo Concilio Vaticano (1869-70) in Germania [con a capo il rettore di Breslavia, Josef Hubert Reinkens (1821-1896)], Austria, Svizzera, Slovacchia e nell'odierna Repubblica Ceca. Queste comunità erano, infatti, rimaste molto contrariate dalla decisione di Pio IX (1846-1878) di promulgare i dogmi dell'infallibilità papale ex cathedra e del primato universale del papa (per essersi opposto a queste nuove dottrine il teologo tedesco Johann Joseph Ignaz von Döllinger era stato scomunicato nel 1871), e decisero, quindi, di separarsi da Roma. Nel 1871, esse tennero un concilio a Monaco di Baviera, dove aderirono 23 congregazioni, soprattutto provenienti dalla Germania e dall'Impero austro-ungarico.

Il termine di Chiesa vecchio-cattolica (o vetero-cattolica), per la verità, era già stato adottato nel 1853 in Olanda dalla Chiesa di Utrecht, nata nel 1713 dal movimento giansenista per azione dei vicari generali olandesi, gli arcivescovi Johann Van Neercassel (arcivescovo: 1663-1686, m. 1686) e Petrus (Petter) Codde (arcivescovo: 1686-1704, m. 1710). In particolare, quando quest'ultimo fu dichiarato decaduto per ordine del Papa Clemente XI (1700-1721), nel 1704, e fu nominato il suo successore, Gerard Potkamp, la decisione fu rifiutata dal clero olandese, provocando nel 1713 una scissione dalla Chiesa Cattolica con la fondazione della Chiesa cattolica romana del clero antico episcopale o Chiesa di Utrecht.

Dopo la scissione da Roma nel 1871, le comunità dissidenti di lingua tedesca, essendo fermamente convinte della validità della successione apostolica - risalente, senza soluzione di continuità, a Gesù Cristo - dell'arcivescovo di Utrecht e dei vescovi olandesi, da lui consacrati, riuscirono a convincere Hermann Johannes Heykamp (1824-1892), ai tempi vescovo di Deventer e - dal dicembre 1874 - arcivescovo di Utrecht, ad eleggere Reinkens, nel 1873, vescovo della Chiesa vecchio-cattolica tedesca.

Da questa prima chiesa vecchio-cattolica nacquero altre in Svizzera e in parti dell'Impero austro-ungarico (le odierne Austria, Repubblica Ceca e Slovenia), federandosi poi nell'Unione di Utrecht (il cui sito è http://utrechterunion.org/index.htm), che entrò nel 1931 in piena comunione con la Chiesa Anglicana, di cui i vecchi cattolici oggigiorno seguono l'impianto teologico ed ecclesiastico, e con la Chiesa episcopale americana, e definitivamente organizzandosi con la Convenzione di Utrecht del 1952. Oggigiorno l'Unione mantiene buoni rapporti anche con la Chiesa Ortodossa.

Una data fondamentale per il movimento vecchio-cattolico fu il 24 settembre 1889, quando fu firmata la Dichiarazione di Utrecht e fondata la Conferenza internazionale dei Vescovi da parte di Heykamp, Reinkens, del vescovo di Haarlem Johannes Rinkel (1826-1906), del vescovo di Deventer Cornelius Diependaal (1829-1893) e del vescovo svizzero Eduard Herzog (1841-1924).

Gli attuali membri dell'Unione di Utrecht

L'elenco delle chiese attualmente membri effettivi all'Unione di Utrecht comprende:

Sono inoltre associate le seguenti chiese dipendenti o municipalità sotto il patrocinio della Conferenza internazionale dei Vescovi:

  • Chiesa vecchio-cattolica in Croazia.

  • Comunità vecchio-cattolica d'Alsazia (in Francia) (sito http://www.vieux-catholique-alsace.com/).

  • Chiesa vecchio-cattolica dell'Unione di Utrecht in Italia, fondata nel 1996 (sito http://www.veterocattolici-utrecht.it/ e che è presente a Milano, Torino, Sabbioneta, Catania, Reggio Calabria, Roma, Firenze, Livorno e Sabaudia. 

  • Chiesa vecchio-cattolica in Svezia e Danimarca.

  • Chiesa polacco-cattolica in Canada.

All'Unione di Utrecht aderiscono o hanno aderito, con patti di concordia, comunione o collaborazione, alcune chiese cattoliche autonome di origine nazionale o etnica, come:

E' estremamente difficile quantizzare l'attuale seguito delle chiese vecchio-cattoliche, a causa del gran frazionamento di sigle e della mancanza di statistiche indipendenti: si parla di circa 300.000 fedeli, ma il numero non comprenderebbe la formazione più numerosa, vale a dire la Chiesa Filippina Indipendente con circa tre milioni e mezzo di fedeli.

Dall'altro lato dell'Atlantico, vi sono circa 17 chiese statunitensi vecchio-cattoliche, che non sono in comunione con l'Unione di Utrecht e che affermano di avere 500.000 fedeli, ma altre statistiche, in totale contrasto, parlano di solo 6.000 aderenti. Il dato è senz'altro influenzato dai numeri (secondo alcuni, molto sovrastimati) forniti dalla Provincia nordamericana della Chiesa vecchio-cattolica mariavita, che afferma di essere cresciuta da 487 membri nel 1972 a 356.000 nel 1995, e da quelli della Chiesa Nazionale Cattolica Polacca, che dichiara 282.000 aderenti a livello mondiale, sebbene altre statistiche riportino un dato USA (il paese dove la chiesa è nata ed ha avuto la maggiore diffusione) tra 30.000 e 60.000 fedeli.

Principi delle chiese vecchio-cattoliche

I rappresentanti delle chiese vecchio-cattoliche emanarono il 24 settembre 1889 la Dichiarazione di Utrecht, in cui furono respinti i dogmi dell'infallibilità papale ex cathedra e del primato universale del papa (resi ufficiali nel 1870), ed il dogma dell'immacolata concezione della Vergine Maria (da una dichiarazione di Pio IX del 1854). I punti del documento furono:

  • Professione della fede della Chiesa primitiva, come formulata nei Concilii ecumenici del primo millennio della Chiesa.

  • Rifiuto delle decisioni del Concilio Vaticano Primo, concernenti l'infallibilità e l'episcopato universale del Papa, del quale è comunque accettato il primato storico, anche se come primus inter pares.

  • Rifiuto del dogma dell'Immacolata Concezione, promulgato da Pio IX nel 1854.

  • Rifiuto di alcune encicliche del XVIII e XIX secolo, come Unigenitus (1713), Auctorem fidei (1794), e Syllabus errorum (1864).

  • Rifiuto dei decreti del Concilio di Trento in materia di disciplina, e delle decisioni dogmatiche, prese nella stessa sede, soprattutto se in contrasto con gli insegnamenti della Chiesa primitiva.

  • Dichiarazione di ortodossia cattolica per quanto concerne l'Eucaristia.

  • Speranza in un accomodamento tra i teologi sulle questioni controverse della Chiesa cattolica.

  • Dichiarazione finale d'adesione alla dottrina di Gesù Cristo, rifiuto degli errori che sono entrate "strisciando" nella Chiesa cattolica, degli abusi ecclesiastici e della "mondana" tendenza alla gerarchia.

Oggigiorno la maggior parte dei vecchi cattolici accetta alcuni punti molto dibattuti nella Chiesa cattolica, come il sacerdozio alle donne, il matrimonio dei prelati, la comunione ai divorziati e la possibilità per questi ultimi di contrarre un nuovo matrimonio religioso, la libera scelta ai coniugi di usare metodi anticoncezionali. Essi accettano solitamente i sette sacramenti canonici, ma, come formula alternativa alla confessione auricolare, i loro sacerdoti impartiscono l'assoluzione a tutti i fedeli che si pentono in silenzio davanti a Dio. Le messe sono celebrate nel rito romano nelle lingue nazionali.

Chiesa Vetero-cattolica Italiana

Alcuni dei contrastati punti sopramenzionati, come il sacerdozio alle donne, hanno portato a vari scismi all'interno del movimento vecchio-cattolico e alla fuoriuscita di alcune chiese dall'Unione di Utrecht, tra cui la Chiesa Vetero-cattolica Italiana (o Chiesa Cattolica di Rito Antico, o Chiesa Pancristiana).

Essa prende origine dal Magistero Catechetico Civile Laicale, fondato dal vescovo Domenico Forges Davanzati (1742-1810) nel 1808, e che fu fusa nel 1862 nella Società Nazionale Emancipatrice e di Mutuo Soccorso del Sacerdozio Italiano, del domenicano Luigi Prota Giurleo, ordinato da Davanzati. Questo gruppo, che all'epoca contava circa 7.000 iscritti, si evolse dapprima, nel 1875, nella Chiesa Cattolica Nazionale, poi, nel 1882, nella Chiesa Cattolica Nazionale Italiana, per opera di Enrico Di Campello (1831-1902), che aderì all'Unione di Utrecht.

Un altro precursore della Chiesa e fondatore del Centro Cattolico Antico fu Filippo Cicchitti Suriani (1861-1944), ordinato dal vescovo svizzero Eduard Herzog e consacrato dal vescovo Paolo Miraglia Gullotti (1857-1918, fondatore della Chiesa Cattolica Italiana Indipendente e a sua volta, consacrato dal "vescovo vagante" Joseph-René Vilatte). La denominazione di pancristiana deriva dall'influenza di Ugo Janni (1865-1938), che successe a Suriani.

Oggi la Chiesa Vetero-Cattolica Italiana - Missione Cristiana Cattolica, che si è scissa dall'Unione di Utrecht nel 1997, è presente con circa 500 fedeli a Roma e in provincia di Reggio Emilia e Lecce. Il suo sito Internet è http://www.chiesaveterocattolica.it.