Basmagi (Basmahdji), Gabriele (n. 1943) e Missione S. Antonio Abate o Chiesa cattolica ortodossa dei Siri d'Antiochia o Associazione Insieme con Gesù e Maria

La fondazione della Missione S. Antonio Abate ed il problema delle ordinazioni

Le cronache giudiziarie si sono dovute occupare spesso negli ultimi anni delle vicende italiane di “Padre” Gabriele Basmagi (Basmahdji), un cittadino siriano nato ad Aleppo il 20 maggio 1943, ma dal 1975 trasferito a Padova, dove ha avviato un’attività di import/export e dove ha contratto matrimonio civile con Ines Dal Scoglio il 13 maggio 1991.
Dopo il suo arrivo in Italia, Basmagi, assieme al concittadino Zaher Salamah e al napoletano Vittorio Maria Francescone (n. 1939), ha fondato la Chiesa cattolica ortodossa dei Siri d’Antiochia (nota anche come Missione S. Antonio Abate, oppure Associazione Insieme con Gesù e Maria). Va però precisato che né la Chiesa Siriana Ortodossa (un’antica chiesa monofisita), né la Chiesa Cattolica di rito siriano, né infine il Patriarcato Ortodosso d’Antiochia (calcedonese) riconoscono quest’organizzazione italiana. La sede è stata fissata dapprima a Padova, e poi, dopo uno sfratto, a San Pietro in Gù, in provincia di Padova, ma la setta opera anche nella zona di Rimini e nel marchigiano.

Per quanto concerne Francescone (il presidente della Missione), i quotidiani, soprattutto con riferimento al suo arresto per truffa nell’agosto 2006, hanno dichiarato che egli era un “sedicente vescovo”, tuttavia, per dovere di precisione, bisogna segnalare che Francescone è stato effettivamente nominato vescovo, sebbene attraverso i complicatissimi canali dei “vescovi vaganti”. È stato, infatti, consacrato due volte: dapprima dal vescovo Giuseppe Santo Eusebio Pace, poi sub conditione dal vescovo Viktor Ivan Busà (n. 1941). A loro volta, ambedue i vescovi sono stati consacrati più volte (Pace due volte, e Busà ben cinque volte!): in comune hanno una consacrazione che è fatto risalire alla linea di successione apostolica, scaturita dal vescovo brasiliano Carlos Duarte Costa, fondatore della Chiesa Cattolica Apostolica Brasiliana. Francescone afferma, inoltre, di essere il responsabile italiano dell’American Orthodox Catholic Church, fondata dal vescovo vagante Aftimios Ofiesh.
Da parte sua, Basmagi vanta un’ordinazione a prete, illecita secondo il Patriarcato Ortodosso d’Antiochia, da parte di un vescovo siriano, monsignor Crisóstomos, in Brasile nel 1989.

Gli obiettivi della Missione e i problemi con la Chiesa Cattolica

All’inizio della propria attività, la Missione di S. Antonio Abate gravitò ai margini dell’ambiente cattolico, attirando così diversi fedeli e perfino un sacerdote, il padre sacramentino [l’ordine missionario fondato da San Pier Giuliano Eymard (1811-1868)] Rosario Gozzo (ex assistente del gruppo carismatico Rinnovamento nello Spirito), sospeso a divinis nel 1993 dal vescovo di Padova, monsignor Antonio Matiazzo (n. 1940), ma successivamente reintegrato nella Chiesa Cattolica, dopo il suo abbandono della setta.

Nel periodo 1991-1992 monsignor Matiazzo, unitamente al vescovo di Vicenza, monsignor Pietro Giacomo Nonis (n. 1927), ha diffidato Basmagi dal celebrare nelle chiese cattoliche i suoi particolari riti (battesimo in acqua corrente, matrimoni con cerimonie che durano ore, esorcismi, “miracoli”). Lo stesso “santone” era considerato da suoi seguaci Gesù Cristo, ritornato sulla Terra, o l’angelo disceso dal cielo con la chiave dell’abisso, o il Figlio dell’Uomo, come descritto nell’Apocalisse, cap. 1 e 19; egli era solito lanciare annunci ad effetto di sue presunte morti e successive resurrezioni; annunciava inoltre di aver domato Satana e Beelzebul e di aver acceso il fuoco del Geenna. Spesso egli è intervenuto in trasmissioni televisive per profetizzare la fine del mondo, da lui prevista (ma disattesa) per maggio-giugno 1996 e poi per il 1999.

I guai giudiziari

Ben presto, tuttavia, arrivarono i guai dalle autorità giudiziarie e ciò a causa di una serie di denunce per truffa e violenze carnali. La setta di Basmagi presentava, tra l’altro, alcune tipiche caratteristiche che tendono a ripetersi in quasi tutti i culti apocalittici, come:

  1. Unico leader maschio e altamente carismatico, che domina il gruppo controllandolo con severe restrizioni e regole (digiuni, alimentazione scarsa, ritmi lavorativi di 12 ore al giorno, serie di bastonate di punizione o di “purificazione”), oltre che psicologicamente e spesso sessualmente (con violenze carnali),
  2. Il gruppo è una piccola aggregazione religiosa, ed il suo nucleo principale vive in comunità, con un costante ed alto livello di paranoia e timore,
  3. Le informazioni e i contatti dal mondo esterno vengono ridotti al minimo, fino a configurare un vero e proprio sequestro di persona,
  4. Il credo religioso è vagamente di tipo Cristiano, con molta enfasi sulle profezie concernenti la fine del mondo. Gli adepti, a loro volta, sono convinti che giocheranno un ruolo importante alla fine dei tempi.

Il 29 maggio 1997 Basmagi fu arrestato la prima volta e processato nel dicembre 1998, nell’ottobre 2001 il “santone” fu condannato a sette anni per violenza carnale continuata nei confronti di otto ragazze, nel maggio 2002 arrivò un’ulteriore denuncia per associazione per delinquere, violenze carnali, truffa aggravata continuata, supportata dalle segnalazioni del "Telefono Antiplagio" e dell'Associazione per la Ricerca e l'Informazione sulle Sette (ARIS), che portò il 9 novembre 2004 alla condanna di Basmagi (il quale si rese irreperibile) ad otto anni e undici mesi di reclusione (confermato dalla Corte di Cassazione nel dicembre 2006).
Dopo la scomparsa del “santone” (che pare diriga le attività a debita distanza) la Missione S. Antonio Abate, che, secondo alcune fonti, nel momento di massima diffusione contava circa 120 adepti, è gestita dalla moglie di Basmagi, Ines Dal Soglio (“consacrata” suora e chiamata “suor Ines” dagli adepti).