Küng, Hans (n. 1928)

Fare clic per visualizzare la foto

Hans Küng

Il teologo cattolico svizzero Hans Küng è nato il 19 marzo 1928 a Sursee (nel cantone di Lucerna, in Svizzera) e ha completato gli studi liceali a Lucerna. In seguito è stato ammesso al Pontificium Collegium Germanicum et Hungaricum di Roma, dove ha studiato filosofia e teologia. Nel 1954 K. è stato ordinato sacerdote a Roma ed ha proseguito i suoi studi universitari in vari atenei europei, tra cui la Sorbona e l’Institut Catholique di Parigi, e in quest’ultima si è laureato con la tesi dal titolo Justification, La doctrine de Karl Barth et une réflexion catholique (Giustificazione. La dottrina di Karl Barth e una riflessione cattolica), un’interessante disquisizione sui punti in comune tra la teologia della giustificazione secondo la Chiesa cattolica e vista dal teologo protestante Karl Barth.

Nel 1960 K. è stato nominato professore di teologia all’università Eberhard Karls di Tubinga, in Germania, e a questo periodo risale il suo rapporto con il teologo Joseph Ratzinger (n. 1927) [ora Papa Benedetto XVI (2005-)]. I due, infatti, vengono nominati peritus (esperti consiglieri in teologia) da Papa Giovanni XXIII (1958-1963) in occasione del Concilio Vaticano Secondo (1962-1965), e in seguito, proprio su raccomandazione di K., Ratzinger è stato nominato professore di dogmatica alla Facoltà Cattolica dell’università di Tubinga, dove rimase fino al 1968, anno in cui, colpito dall’intensità delle contestazioni studentesche, si trasferì alla più tranquilla università di Regensburg.

Ritornando a K., questi, alla fine degli anni ’60/inizio anni ‘70, è stato il primo teologo cattolico a ritornare sul tema dell’infallibilità papale ex cathedra, mettendola in dubbio con il suo trattato Unfehlbar? (Infallibile?), dopo le note polemiche infuriate 100 anni prima e che avevano portato alla scissione delle chiese vecchio-cattoliche.
Nel 1975 la Congregazione per la Dottrina della Fede (l’ex Sant’Uffizio) censurò la presa di posizione del teologo svizzero, e, dopo la pubblicazione di alcuni suoi nuovi scritti oltre a posizioni ritenute “a detrimento di punti essenziali della fede cattolica” (come sulla consustanzialità di Cristo e Dio Padre e sulla beata Vergine Maria), il 15 dicembre 1979 la Congregazione ha emesso un documento di condanna (nella stessa sessione venne condannato il teologo fiammingo Edward Schillebeeckx), revocandogli, tre giorni dopo, la missio canonica (l’autorizzazione all’insegnamento della teologia cattolica). Quest’atto ha suscitato l’indignata reazione dei colleghi cattolici e protestanti, ed una manifestazione di protesta degli studenti di Tubinga, che consideravano la delibera degna della peggior Inquisizione. L’università di Tubinga ha comunque aggirato il problema, nominando K. nel 1980 professore laico (non religioso) di teologia ecumenica fino al suo pensionamento nel 1996.

Va inoltre precisato che K. non è mai stato scomunicato e tuttora è un sacerdote cattolico, sebbene in diversi punti non concordi con il pensiero ufficiale della Chiesa cattolica, come sul sacerdozio alle donne, sulla partecipazione dei laici alla vita religiosa, sul dialogo ecumenico ed interreligioso. A riguardo di quest’ultimo punto, nel 1993 K. ha creato la fondazione Weltethos (Etica globale), per lo sviluppo della cooperazione tra le diverse religioni, focalizzandosi su quello che le religioni del mondo hanno in comune, e non su quello che le divide.
Il 24 settembre 2005, Papa Benedetto XVI (al contrario del predecessore Giovanni Paolo II) ha concesso a sorpresa un’udienza al suo ex amico e collega: l’”amichevole conversazione” ha prodotto, almeno in linea di principio, alcune convergenze sull’ecumenismo, sul dialogo tra fede e scienza, e sull’importanza di un’etica umana condivisa.