Maifreda (o Manfreda o Maufreda) da Pirovano (m.1300) (guglielmita)

Maifreda da Pirovano era suora dell'ordine delle Umiliate del convento di Biassono (vicino a Monza), quando decise di seguire le orme di Guglielma di Boemia, un'oblata (di origini boeme), cioè una laica che viveva in un monastero, dell'abbazia cistercense di Chiaravalle (vicino a Milano), la quale viveva secondo l'amore cristiano, i precetti apostolici e la moralità evangelica, e intorno alla quale era cresciuta rapidamente la fama di santa guaritrice.

Alla morte di Guglielma nel 1281 o 1282, M. fu considerata la sua erede spirituale ed investita del titolo di Papessa. Aiutata da Andrea Saramita, il teologo della setta, M. elaborò un vero e proprio culto della figura di Guglielma, riempendo le chiese milanesi, come ad esempio Santa Eufemia o Santa Maria Minore, di immagini della "santa", componendo litanie e inni dedicati a lei, diffondendo la convinzione che Guglielma fosse stata l'incarnazione dello Spirito Santo e perfino spargendo la voce di una sua imminente risurrezione.

Per mascherare il culto agli occhi della Chiesa ufficiale, le immagini di Guglielma furono attribuite a Santa Caterina d'Alessandria e la sua data di celebrazione coincise con quella della santa, il 25 Novembre.

Tuttavia M. si spinse troppo in là, quando la domenica di Pasqua del 1300, ella officiò, con tutti i paramenti sacri come un vero sacerdote, una solenne messa in onore di Guglielma, dichiarata risorta come Gesù Cristo da M. stessa. La cosa fu denunciata e a quel punto il culto di Guglielma non fu più oggetto di un processo di santificazione, come chiedevano i suoi seguaci, ma divenne un'inchiesta degli inquisitori domenicani Guido da Cocconato e Ranieri da Pirovano, i quali la condannarono postuma come eretica e fecero bruciare sul rogo le sue ossa e le sue immagini, tale e quale come, l'anno successivo, nel 1301, sarebbe successo al culto di Armanno Pungilupo a Ferrara.

Stessa sorte seguirono M. e il teologo Andrea Saramita, finiti sul rogo a Milano, nella zona dell'attuale Piazza Vetra, nel 1300.