Wessel Goesport, Johann (o Ruckerath, Johann o Giovanni di Wessel)(1420-1489)  

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Johann Wessel Goesport (qui chiamato Gansfort)

 

Johann Wessel Goesport (Giovanni di Wessel) fu l'ultimo degli eretici prima della Riforma protestante. Nacque nel 1420 a Groningen, in Olanda, e dal 1449 frequentò l'università di Colonia, conseguendo la laurea in arti liberali. Successivamente, egli stesso divenne docente in arti liberali all'università di Heidelberg (in Germania) dal 1456 al 1457.

Nel 1458 W. si recò a Parigi, dove si convertì al pensiero nominalista, la corrente filosofica fondata da Roscellino, il quale affermava che solo le singole essenze esistevano, mentre i generi e le specie erano concetti universali, noti come semplicemente "universali". Questi universali non esistevano nella realtà, come invece le essenze, ma erano solo segni convenzionali o parole (voces) o nomi (da cui l'attributo di nominalista).

W. rimase a Parigi fino al 1473, anno nel quale emigrò per sfuggire alle conseguenze di un editto del re Luigi XI (1461-1483) proprio contro il nominalismo. Per il resto della sua vita, W., diventato nel frattempo monaco agostiniano, fu insegnante di teologia e predicatore nelle città tedesche di Erfurt, Worms e Mainz. Proprio in quest'ultima città, nel 1479, W. fu posto sotto accusa da parte dell'Inquisizione per le sue idee per certi versi anticipatori di alcuni temi della Riforma. W. infatti, probabilmente influenzato dal riformatore boemo Jan Hus, rifiutò ogni rituale cattolico, di cui non fosse fatto menzione nelle Scritture o nella Patristica, come il peccato originale, la confessione, la benedizione, l'estrema unzione, le indulgenze, il digiuno, l'immacolata concezione. Per questo fu processato, ma essendosi pentito, la condanna fu tramutata in reclusione a vita, mentre sul rogo finirono i suoi scritti. W. rimase confinato in un monastero nella sua città natale di Groningen, dove morì il 4 Ottobre 1489.