Burckhardt, Georg (Spalatino) (1484-1545)

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Georg Burckhardt

 

Georg Burckhardt (nome umanistico: Spalatino), nacque il 17 Gennaio 1484 a Spalt (da cui il suo nome umanistico), vicino a Norimberga. Studiò a Erfurt, con il grande umanista Mutiano Rufo [nome umanistico del Conrad Mudt (1471-1526), canonico di Gotha, in Turingia, e amico di Pico della Mirandola e dello stampatore veneziano Aldo Manunzio] e a Wittenberg, laureandosi in legge a Erfurt nel 1505.

Nello stesso anno, B. iniziò a lavorare come bibliotecario di un monastero a Georgenthal, vicino a Gotha, mentre nel 1507 divenne pastore a Hohenkirchen, nella Frisia orientale, ed infine, nel 1508, fu consacrato sacerdote, ma considerò quest'ultimo atto come semplicemente la base per una maggiore sicurezza economica.

Nel 1509, B. divenne tutore del giovane principe Giovanni Federico di Sassonia alla corte di Federico III, detto il Saggio (1486-1525), il quale apprezzò sempre più le sue caratteristiche, assegnandogli via via nuovi incarichi: tutore dei principi Otto e Ernst di Brunswick-Luenenburg nel 1511-16, bibliotecario di corte nel 1512, fino a consigliere di maggiore fiducia del Principe elettore di Sassonia dal 1516, con funzioni di segretario, storiografo, confessore e cappellano di corte.

Nel frattempo B. conobbe Martin Lutero, probabilmente nel 1513, ed ebbe un ruolo fondamentale per il successo della Riforma, avendo una notevole influenza delle decisioni di Federico il Saggio. Quando il 7 Agosto 1518 (10 mesi dopo l'affissione delle 95 tesi sulle indulgenze) il Sacri Palatii Magister, il domenicano Silvestro Mazzolini da Priero (1456-1527), invitò Lutero a recarsi a Roma per discolparsi, B. fece delle pressioni perché il dibattito fosse mantenuto in Germania: infatti questo invito venne variato da un "breve" del papa del 23 Agosto, che ordinò a L. di recarsi ad Augusta (Augsburg) per farsi interrogare dal cardinale domenicano Tommaso Caietano (1469-1534).

L'incontro avvenne il 12 Ottobre, ma Lutero non ritrattò nulla delle sue affermazioni e Caietano cercò di farlo catturare o espellere dai territori del principe di Sassonia, il tutto inutilmente grazie all'influenza di B., che fu decisivo anche dopo la bolla di scomunica Decet Romanum Pontificem comminata nel 1520 a Lutero in seguito al rogo, davanti agli studenti di Wittenberg, della precedente bolla Exsurge Domine di Papa Leone X (1513-1521). B. infatti convinse Federico il Saggio a negare ogni richiesta di estradizione per il riformatore.

Anche l'anno dopo, nel 1521, quando Lutero partecipò alla dieta di Worms, il cui editto imperiale finale (8 Maggio) lo condannò, ordinando ai principi di catturarlo e consegnarlo all'autorità imperiale e ordinando il rogo dei suoi scritti, Federico il Saggio e B. architettarono il piano per portare Lutero al sicuro nella rocca di Wartburg, mediante il suo finto rapimento eseguito il 4 Maggio. Nel 1525 B. divenne pastore di Altenburg (in Turingia), posto che egli mantenne per 20 anni, fino alla sua morte.

Negli anni successivi, B. divenne un membro influente del Luteranesimo, partecipando all'introduzione della Riforma in Sassonia nel 1526 e alla stesura della Confessione di Augusta (Augsburg) del 1530, scrivendo gli Annales reformationis, un elenco di fatti e personaggi della Riforma e infine partecipando nel Dicembre 1536, su invito di Lutero assieme a Johannes Schneider (Agricola) e Nikolaus von Amsdorf,  alla stesura degli articoli di Smacalda, sollecitati dal principe elettore di Sassonia, Giovanni Federico I (1532-1547) come risposta alla bolla papale Ad dominici gregis di Papa Paolo III (1534-1549), e che diedero origine al trattato omonimo.

B. morì il 16 Gennaio 1545 ad Altenburg.