Deismo (XVII-XVIII secolo)

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Ritratto del filosofo inglese Edward Herbert, precursore del deismo

(National Portrait Gallery - Londra)

Definizione

Si definisce deismo la dottrina religiosa, che accetta l'esistenza di Dio come creatore del mondo e delle leggi naturali, rifiutando tuttavia la Rivelazione soprannaturale (ed in ciò si contrappone al teismo) e tutto ciò che non sia spiegabile con la semplice ragione. Inoltre, secondo il d., Dio non ha relazione con il mondo e quindi le preghiere a Lui rivolte sono totalmente inutili.

La storia

Il d. si formò gradualmente nel XVII secolo dapprima sulla base della critica razionale alla religione portata avanti dai cosiddetti Liberi pensatori francesi, come, ad esempio, Pierre Gassendi (1592-1655), Francois de La Mothe le Vajer (1588-1672) o il famosissimo Cartesio (nome italianato di René Descartes, 1596-1650). Essi furono denominati anche libertini, al quale termine i detrattori cattolici diedero un'accezione negativa, confondendo intenzionalmente libertinismo con libertinaggio!

In seguito il d. si sviluppò in Olanda, con l'apporto del noto filosofo Baruch Spinoza (1632-1677), ma soprattutto in Inghilterra. Infatti, il vero precursore del d. fu il filosofo inglese Edward Herbert barone di Cherbury (1583-1648), che nel 1624 scrisse la De veritate (Sulla verità), esponendo i seguenti principi del d. come religione naturale:

  • Esiste un solo Dio ed Egli è il creatore di tutte le cose

  • Gli uomini devono adorarlo

  • Il culto si basa sulla virtù e la pietà

  • L'uomo deve pentirsi del peccato e ravvedersi

  • La virtù verrà premiata e il vizio verrà punito sia in questo mondo che nell'aldilà.

Questa religione naturale, insito in tutte le religioni del mondo ed equidistante sia dall'ateismo sia dal fanatismo fondamentalista, conteneva dunque, secondo Herbert, tutto ciò che era necessario per la salvezza.

Per i successivi 72 anni i concetti d. si svilupparono con una certa lentezza, nonostante l'apporto del pensiero di famosi filosofi come Thomas Hobbes (1588-1679), che propose allo Stato di porre delle restrizioni alla religione, John Locke (1632-1704), che nella sua The Reasonableness of Christianity (La ragionevolezza del Cristianesimo) del 1695, pur difendendo i principali dogmi cristiani, era favorevole ad una dottrina naturale e ragionevole, ed infine Charles Blount (1654-1693), fortemente critico nei confronti della veridicità della Bibbia.

Nell'anno successivo al trattato di Locke (1696), la pubblicazione del Christianity not mysterious (Il Cristianesimo senza misteri) del freethinker (pensatore libero) John Toland suscitò un enorme scandalo e mise nei guai l'autore, un ex cattolico irlandese (convertito all'anglicanesimo), criticato senza riserve da parte della Chiesa anglicana. Toland cercò, infatti, di dimostrare la ragionevolezza della fede e la superiorità della ragione sulla Rivelazione divina. In altri suoi lavori, inoltre, egli, influenzato dal pensiero di Anthony Collins, si pronunciò definitivamente contro la Rivelazione a favore di una religione naturale e razionale e proponendo una rilettura della Bibbia, soprattutto a proposito dei miracoli, in un'ottica molto naturalistica.

Gli altri esponenti di spicco del d. inglese furono il già citato Anthony Collins, il nobile Anthony Ashley Cooper conte di Shaftesbury, il polemico e corrosivo Thomas Woolston, ed infine il massimo pensatore del d. Matthew Tindal, autore della magnum opus di questa corrente filosofica, la Christianity as old as the Creation (Cristianesimo antico come la creazione), definita "la Bibbia deista", pubblicata nel 1730, e di cui conosciamo solo il primo volume, poiché le autorità ecclesiastiche inglesi decisero di bruciare il manoscritto del secondo volume dopo la morte dell'autore.

Il declino

Paradossalmente l'opera di Tindal, oltre a rappresentare la massima espressione letteraria del d., ne divenne anche il canto del cigno: infatti, negli anni successivi, la produzione letteraria d. scadde di qualità e lo stesso movimento fu minato dal crescente interesse per il Grande Risveglio metodista (guarda caso una religione non dogmatica del sentimento, contrapposta al d., ritenuto religione non dogmatica della ragione) di John Wesley, oltre ad essere attaccato da parte degli ambienti anglicani più ortodossi.

Tuttavia fu soprattutto il pensiero del grande filosofo scozzese David Hume (1711-1776) che diede la spallata finale al d. con le sue opere Treatise on human nature (Trattato sulla natura umana) e Natural history of Religion (Storia naturale della religione), dove Hume negò che si potesse risalire razionalmente ad un Dio buono e saggio, vista la presenza diffusa del Male nel nostro mondo. Egli affermò che le religioni si erano sviluppate fondandosi sulla superstizione e sulla paura: quindi, come base per un'eventuale religione, le emozioni ed i sentimenti erano molto più forti del scetticismo della ragione, facendo capire ai d. che mai si sarebbe potuto sviluppare una religione naturale e razionale. Inoltre Hume fece notare che le religioni primitive erano rigorosamente politeiste, contestando quindi il convincimento d. che il monoteismo fosse la forma naturale della religione.

Le influenze

Comunque il d. non morì totalmente, ma piuttosto si trasformò, soprattutto in quei paesi europei (Francia e Germania), dove si erano diffusi i concetti d. inglesi.

In Francia l'erede naturale del d. fu l'Illuminismo, ma qui rivestì un ruolo fortemente radicale, anti-cristiano [Francois Marie Arouet (1694-1778), il famosissimo filosofo Voltaire, n'è l'esempio più eclatante] e disgregante della società francese e anticipò la Rivoluzione del 1789.

In Germania il d. assunse una forma moderata e influenzò il pensiero di diversi filosofi dell'epoca, come Herman Samuel Reimarus e Gotthold Ephraim Lessing (1729-1781), ed in minor misura anche Immanuel Kant (1724-1804) e Johann Gottlieb Fichte (1762-1814).

Infine, per ritornare nel suo paese d'origine, l'Inghilterra, è senz'altro degna di nota l'influenza che il d. ha avuto sulla massoneria, soprattutto nello sviluppo del concetto del Grande Architetto dell'Universo, com'è denominato dai liberi muratori l'Entità Suprema o Dio.