Milìc di Kremsier (o Kromerìz), Jan (m. 1374)

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Alphonse Mucha (1860-1939): Jan Milic di Kromeriz, un postribolo viene trasformato in convento

(dal ciclo dell'epopea slava,presso il castello di Moravsky Krumlov )

Jan Milìc fu un riformatore ceco del XIV secolo vissuto prima dell'avvento di Jan Hus. Egli nacque a Kremsier in Moravia e ricoprì alte cariche pubbliche: lavorò alla cancelleria imperiale di Carlo IV (1355-1378) dal 1358 al 1362, e, nello stesso tempo, divenne arcidiacono a Praga. Tuttavia nel 1363 M. abbandonò la carriera e le ricchezze per iniziare una vita di povertà e austerità e per predicare in ceco, almeno una volta al giorno, nella chiesa di San Nicola a Praga.

Le sue profezie apocalittiche derivarono dal disgusto suscitato in lui dai vizi degli ecclesiastici e dei laici suoi contemporanei e nelle sue prediche dichiarò che era giunto l'Anticristo nella persona dell'imperatore Carlo IV. Si recò anche a Roma nella primavera del 1367 per ribadire questo concetto, appendendo un libello, denominato Libellus de Antichristo, anche sulla porta di San Pietro, ma fu imprigionato dall'Inquisizione nel monastero di Ara Coeli.

Nell'Ottobre del 1367 fu però fatto liberare, durante la sua visita a Roma, da Papa Urbano V (1362-1370), il primo papa avignonese che tentò di riportare la sede pontificia a Roma. M. rientrò in patria e fondò a Praga nel 1372 una comunità dedicata alla formazione di predicatori e al recupero delle prostitute, chiamata "Nuova Gerusalemme", della quale fece parte anche il riformatore Mathis di Janow.

Tuttavia nel 1373 M. fu accusato dal clero di Praga di dodici capi d'accusa, che egli dovette sostenere davanti a Papa Gregorio XI (1370-1378) ad Avignone. Egli si discolpò così brillantemente che il Papa stesso gli permise di predicare davanti ai cardinali.

M. morì ad Avignone nel 1374.