Van Hoof, Mary Ann (1909-1984) e "For my God and my Country" di Necedah

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L'entrata del Tabernacolo di Necedah

Le visioni di Mary Ann Van Hoof

La visionaria americana Mary Ann Van Hoof (née Bieder) nacque il 31 luglio 1909 in Philadelphia (Pennsylvania) da una famiglia d’origine tedesca. Da bambina fu allevata nella contea di Kenosha, nel Wisconsin, dove conobbe il marito Godfried Van Hoof. Ebbe da lui otto figli e nel 1942, con il marito, si trasferì nel villaggio di Necedah, nella contea di Juneau (sempre nel Wisconsin).
Fu qui che la Van Hoof asserì di aver avuto nove visioni della Madonna tra il 2 novembre 1949 ed il 7 ottobre 1950: alcuni dei messaggi soprannaturali furono trascritti parola per parola, mentre altri, rielaborati dalla visionaria stessa, presentano un messaggio profetico di tipo politico-catastrofico [per esempio che la guerra di Corea era l’inizio della fine per gli USA, che sarebbero stati invasi dall’URSS attraverso l’Alaska, che sarebbe scoppiata una III guerra mondiale con armi termonucleari fino ad arrivare alla sconcertante affermazione apocalittica-ufologica (riportata da alcune fonti cattoliche), che, alla fine del mondo poco prima dell’Armageddon, una nave spaziale, guidata da un uomo di 1.200 anni (sic!) di nome Joe, avrebbe portato “i devoti di Necedah” verso una civiltà sotterranea, la “Terra di Mezzo”].

Il luogo dell’apparizione mariana a Necedah fu denominato Queen of the Holy Rosary, Mediatrix of Peace Shrine (Tabernacolo della Regina del Santo Rosario, Mediatrice di Pace) ed ha raccolto un numero crescente di fedeli: all’apparizione del 15 agosto 1950, complice il battage pubblicitario derivato da una serie di articoli comparsi su diversi giornali del Midwest, erano presenti circa 100.000 persone, ed a quella del 7 ottobre ben 125.000 partecipanti.

Intorno alle apparizioni della Van Hoof, nacque un’organizzazione no-profit, dal titolo For my God and my Country Inc (Per il mio Dio e il mio Paese, Inc.), di marca politicamente conservatrice (vale a dire patriottica americana, anticomunista ed antiaborista), e di dottrina tradizionalista [favorevole alla Messa Tridentina di Papa Pio V (1566-1572) e contraria alle novità del Concilio Vaticano Secondo (1962-1965), come, ad esempio, la Comunione distribuita dai diaconi e non dai preti, e, durante la stessa, l’ostia data in mano al comunicando].

La condanna della Chiesa Cattolica

Fin dall’inizio delle apparizioni di Necedah, le autorità cattoliche locali hanno avuto un atteggiamento scettico, se non fortemente contrario, sulla questione. Il vescovo della diocesi di La Crosse, John Patrick Treacy (1948-1964), preoccupato per i possibili collegamenti con ambienti spiritisti, condannò il sensazionalismo crescente e ordinò un’inchiesta sul fenomeno, ma nel 1955, visto l’aumento della frequenza di visitatori del tabernacolo di Necedah, dichiarò che le apparizioni erano false e proibì ogni ulteriore culto mariano in quel luogo.
Il vescovo successore, Frederick William Freking (1964-1983) nel 1975 interdisse la Van Hoof e i suoi seguaci, cui furono proibiti tutti i sacramenti, eccetto la confessione.

Nel 1979 il gruppo di Necedah, isolato dalla Chiesa Cattolica ufficiale, decise di entrare in contatto con un arcivescovo cattolico indipendente dell’American National Catholic Church, Edward Michael Stehlik, consacrato il 4 luglio 1978 secondo una successione apostolica generata dalla linea del noto “vescovo vaganteJoseph René Vilatte. Stehlik consacrò il tabernacolo delle apparizioni, ma due anni dopo lasciò la visionaria ed il suo movimento, per rientrare nella Chiesa Cattolica, accusando la Van Hoof di frode. A questo si aggiunge che alcuni siti riferiscono di sacerdoti (solitamente “vecchi cattolici”), che gravitavano attorno al tabernacolo e che sono stati inquisiti dalle autorità civili ed ecclesiastiche per vari reati.

Nonostante il contraccolpo derivato da quest’abbandono di Stehlik, il gruppo di Necedah è continuato ad esistere, anche dopo la morte della visionaria il 18 marzo 1984: su suo espresso desiderio, Mary Ann Van Hoof fu sepolta nel santuario, sorto intorno al tabernacolo.

Ultimamente, intorno al santuario di Necedah (siti: http://www.necedahshrine.com/ oppure http://queenoftheholyrosaryshrine.com/), si è sviluppata una situazione paradossale con molti suoi devoti, che pur onorando questo santuario mariano, si dichiarano cattolici osservanti e fedeli a Roma, e collaborano con i movimenti anti-abortisti cattolici. Ciò è anche derivato dal fatto che l’11 maggio 1998 il vescovo di La Crosse, Raymond L. Burke (1994-2004), aveva ritenuto opportuno riconfermare il divieto di culto imposto dai suoi predecessori.