Spinola, Publio Francesco (m. 1567)

Umanista milanese, insegnante e poeta in latino, grande ammiratore e amico di Aonio Paleario, al cui viaggio a Milano nel 1556, Publio Francesco Spinola contribuì in notevole misura. Come lo stesso Paleario, anche S. si fece mettere sotto la protezione del cardinale Cristoforo Madruzzo (1512-1578), referente imperiale a Milano negli anni 1556-1557 e protettore di altri dissidenti religiosi come Andrea Ghetti da Volterra, Jacopo Aconcio, Bartolomeo Spadafora, Ortensio Lando e Filippo Valentini da Modena.

Tuttavia, poco dopo, nel 1560, S. ebbe noie con l'Inquisizione e dovette lasciare Milano per Brescia, dove trovò rifugio presso le famiglie Ugoni e Martinengo, profondamente influenzate dalla Riforma, e dove rimase per un anno come insegnante di latino nelle scuole pubbliche locali. Fece amicizia anche con Giovanni Andrea Ugoni, al quale donò un libro dello storico tedesco e annalista della Riforma, Johannes Sleidano (1506-1556), ma che, in seguito, lo tradì, facendo il suo nome all'Inquisizione, quando Ugoni fu processato nel 1564 a Venezia.

Nel 1561-62 S. si trasferì a Venezia per diventare precettore dei figli del nobile veneziano Lunardo di Antonio Mocenigo. Ma nel luglio 1564, in seguito alle rivelazioni dell'Ugoni, come già detto, S. fu incarcerato a Venezia stessa con l'accusa di luteranesimo, sebbene, da alcune testimonianze, pare che il suo pensiero sull'Eucaristia fosse più allineato alle dottrine espresse da Zwingli. Mentre era in carcere, S. continuò a fare propaganda religiosa per la Riforma, ma la denuncia di alcuni suoi compagni di cella probabilmente accelerò la condanna a morte eseguita per annegamento nella laguna veneta, più precisamente nel Canale Orfano, il 31 gennaio 1567.