Gichtel, Johann Georg (1638-1710) e Fratelli della vita angelica

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Illustrazione da Theosophica practica di Johann Georg Gichtel

 

La vita

Il mistico tedesco Johann Georg Gichtel nacque il 14 marzo 1638 a Regensburg (Ratisbona), in Baviera, da una famiglia in vista della città (il padre era senatore). A scuola G. si mostrò versato nelle lingue, approfondendo la conoscenza del greco, ebraico, siriaco e arabo, ma inviato all'università di Strasburgo per frequentare la facoltà di teologia, decise di abbandonarla per passare alla facoltà di legge, non concordando con gli insegnamenti dei teologi docenti J. S. Schmidt e Philipp Jakob Spener.

Dopo la laurea, G. esercitò la professione d'avvocato, dapprima a Spira, poi a Ratisbona: qui conobbe nel 1664 il barone ungherese Justinianus von Weltz (1621-1668), un idealista mistico con un programma preciso, vale a dire riunire le chiese cristiane e convertire tutto il mondo al Cristianesimo. Per questo aveva fondato un movimento, denominato Christerbauliche Jesusgesellschaft (Società di Gesù per l'educazione cristiana), al quale aderì anche G., contribuendo con un sistematico attacco contro la chiesa luterana e alcuni suoi insegnamenti fondamentali, come la giustificazione per fede. L'atteggiamento di G. suscitò la reazione delle autorità della chiesa luterana locale, che lo fecero arrestare e rinchiudere per tredici settimane con la pericolosa accusa di anabattismo (un'accusa del genere poteva portare anche al rogo), dalla quale scampò grazie all'intervento di un potente conoscente del padre. Ma non poté sottrarsi alla condanna all'esilio perpetuo ed alla confisca di tutti i suoi beni da parte dello stato bavarese.

Nel 1665 G. decise quindi di recarsi in Olanda, terra promessa per la libertà di pensiero, libertà sì ma.senza esagerare, come lui ben presto si accorse, quando a Zwolle G. intervenne energicamente a favore del pastore luterano Friedrich Breckling (1629-1711) fautore di un sistema educativo e sociale, svincolato dalle istituzioni ecclesiastiche: G. si ritrovò arrestato, esposto alla gogna, schiaffeggiato pubblicamente ed infine espulso dalla città olandese!

Finalmente nel 1668 G. arrivò ad Amsterdam, dove abitò per i rimanenti 42 anni della sua vita, contraddistinti da visioni, rivelazioni profetiche, preghiere e una quantità elevatissima di opere (4.000 pagine di corrispondenza e diversi trattati), tra cui il più importante è il trattato Theosophica practica. Ad Amsterdam egli conobbe la visionaria fiamminga Antoinette Bourignon, ma soprattutto scoprì gli insegnamenti di Jacob Boehme, di cui fece pubblicare le opere complete nel 1682.

Nonostante una vita molto solitaria e ritirata, egli riuscì a riunire un piccolo gruppo di seguaci, denominati Fratelli della vita angelica o Gichteliani, i quali miravano ad una vita di tipo sacerdotale libera da desideri carnali e da impegni matrimoniali.

G. morì ad Amsterdam il 21 gennaio 1710.

La dottrina

G. rielaborò la dottrina teosofica di Boehme dei tre principi della Deità [l'Abisso (il Padre) che desiderava rivelarsi (il Figlio) attraverso un come processo di riflessione, o introspezione Divina (lo Spirito Santo)], ma soprattutto del quarto principio, lo specchio divino del processo di riflessione, denominato Saggezza Vergine o Sophia, di cui G. elaborò gli otto gradi di azione e rivelazione. Attraverso questo specchio il mondo creato è l'immagine di quello divino, le creature appaiono come riflessione delle idee di Dio e sia Adamo, che Cristo nascono androgini (un concetto ripreso da Helena Blavatsky nella sua teoria sul Padre-Madre universale).

La razza umana era quindi contenuta nella riflessione della Deità, che formava una nuova ed invisibile chiesa, il cui scopo era il ritorno alla Perfezione attraverso tre fasi dell'uomo: l'uomo dell'oscurità, l'uomo rinato e l'uomo interno (o perfetto). Gli unici mezzi dell'uomo per ottenere ciò erano: la visione della dualità del mondo (le forze oscure contrapposte a Sophia) ed il potere della volontà, che poteva far scoprire il Regno di Dio nascosto nel profondo dell'anima. La partecipazione dell'anima umana alle nozze mistiche di Cristo con Sophia (un'idea dal vago sapore alchemico-rosacrociano) davano all'uomo l'Eterna Vita.