Gonesio, Pietro (Piotr Z Goniadze o Petrus Gonesius) (ca.1530-1570)

L'antitrinitario polacco Pietro Gonesio (nome umanistico di Piotr Z Goniadze) nacque a Goniadze (circa 50 km. nord ovest di Bielostok, in Polonia) nel 1530 (o 1525) circa. Egli si distinse da giovane intervenendo (a favore dei cattolici) nella polemica tra la Chiesa Cattolica polacca e il dissidente italiano Francesco Stancaro. Apprezzando le sue capacità dialettiche, il vescovo della Samogizia (la regione occidentale, lungo la costa baltica, della Lituania) lo inviò all'estero per completare i suoi studi, ma le tappe scelte da G. accelerarono invece il suo distacco dal Cattolicesimo: infatti egli studiò a Wittenberg (roccaforte del luteranesimo), nella calvinista Ginevra, e soprattutto a Padova nel periodo 1552-54 con Matteo Gribaldi Mofa, che gli fece conoscere gli scritti antitrinitari di Miguel Servet e lo convertì a questa dottrina. G. rimase poi per un certo tempo a Padova come professore di logica.

Ritornato in patria, G. inizialmente aderì alla Chiesa Riformata Polacca (fondata da Jan Laski), ma già nel secondo sinodo del gennaio 1556, egli espresse forti concetti antitrinitari, criticando il credo niceno e anastasiano e rigettando il dogma della Trinità e della consustanziazione come un'invenzione dell'uomo. Fu quindi mandato a Wittenberg nella speranza di Filippo Melantone lo convincesse del suo errore, ma il brillante discepolo di Lutero nulla poté contro le convinzioni di G., che rispedì prontamente indietro in Polonia.

L'azione di G. fu rinforzata nel 1558 dall'arrivo di Gribaldi Mofa e di Lelio Sozzini, che formarono una comunità, soprattutto di esuli italiani, a Pinczòw vicino a Cracovia. Ma nello stesso anno, in dicembre, un intervento di G. al sinodo di Brzesk contro il battesimo dei bambini (assieme al pacifismo, al rifiuto delle armi, delle responsabilità pubbliche e della proprietà privata, quest'era un concetto da lui preso in prestito dagli anabattisti, dopo averli visitati in Moravia) gli valse una minaccia ufficiale di scomunica. G. non si uniformò, anzi con la potente protezione di Jan Kiszka, il magnate o atarost (proprietario terriero) della Samogizia, in territorio lituano, fondò a Wengrow, nei possedimenti di Kiszka, la prima chiesa antitrinitaria in Polonia e una stamperia per diffondere gli scritti antitrinitari. In seguito egli avrebbe costruito circa venti nuove chiese nei suddetti territori.

Nel 1565, alla dieta di Piotrkòw della Chiesa Riformata Polacca, fu decretata l'esclusione degli antitrinitari, e quindi si consumò lo strappo tra un'ecclesia major calvinista ed un'ecclesia minor di fede antitrinitaria.

Quest'ultima, fino alla morte di G. avvenuta presumibilmente nel 1570, mantenne le caratteristiche ariane (in particolare il concetto che Cristo era pre-esistito alla creazione del mondo e quindi era giusto adorarlo) e anabattiste, datale da G., ma in seguito, soprattutto dopo l'arrivo di Fausto Sozzini nel 1579, si uniformò alla dottrina unitariana del teologo italiano.